Nelle storie che vi racconterò spesso vi verrà da chiedervi perché in certi momenti non aiuto in modo più pratico le persone. Perché non mando un messaggio al posto loro o perché non intervengo su una loro particolare scelta. La risposta, ricordatevi, è sempre questa; " Perché non funzionerebbe".
Non sarebbe dare un aiuto, ma creare una dipendenza, e le dipendenze ti chiedono continuamente di fare scelte al posto tuo. In altre parole il mio non sarebbe un regalo ma un prestito ... e un prestito, si sa, prima o poi lo paghi con gli interessi. Insomma io devo aiutare le persone ad aiutarsi, solo così possono crescere, migliorare, vincere i loro problemi.
Quello che gli altri pensano di te è un problema loro.
Nella vita rischia, che i rimpianti sono peggio.
Ricorda; Non ha senso chiudere una porta se poi ci rimani dietro ad aspettare che chi hai fatto uscire la riapra.
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale o contraria; non sono triste perché mi hai mentito, sono triste perché d'ora in poi non potrò più fidarmi di te.
L'amore che puoi provare verso gli altri è direttamente proporzionale all'amore che riesci a provare per te stesso.
Le promesse di chi non conosci più sono belle, più sono balle.
Il piccolo poeta ripara cellulari in un piccolo negozio e, occasionalmente ai clienti più tristi e pensierosi, propone o agisce di nascosto, inviando loro cento poesie, una al giorno, per cento giorni. Le invia sul cellulare di chi ne ha bisogno per aiutarlo a riflettere, per riordinare le sue priorità o riconquistare la fiducia smarrita; per fargli ritrovare l'amore, che sia per qualcuno, per se stesso o per la vita.
Per essere felici dobbiamo essere interi, a volte è la vita a romperci, distruggerci all'impatto col suolo è inevitabile. A quel punto l'unica cosa che possiamo fare è aspettare. Aspettare che i pezzi finiscano di esplodere impazziti come fuochi d'artificio puntati sull'asfalto. Aspettare che finiscano di sgretolarsi sulle strisce e rotolare nei tombini. Aspettare il silenzio assordante che vi è dopo ogni distruzione. Poi una volta accusato il colpo, iniziare a ricostruire tutto. Non c'è bisogno di illudersi, sarà un lavoraccio. Faticoso dentro e fuori. E la percentuale di probabilità che il vaso torni esattamente com'era prima è inferiore allo zero per cento.
Fatica inutile?
No perché a volte ricostruire migliora.