Sul Sito di Montegibbio troverete indicazioni più dettagliate io, al momento, vi posso parlare solo della mia esperienza nella visita. In occasione della Giornata dei I luoghi del Cuore Fai sono entrata nelle stanze del Castello ormai usurate dal tempo e, alcune, non pienamente accessibili perché pericolanti.Tutto l'anno è possibile visitare La Corte e il sottostante "Parco" ma, solo in rare occasioni, le porte vengono aperte per permettere di osservare l'interno e le antiche stanze.
Purtroppo alcune zone non è comunque possibile visitarle e altre, come la terrazza e la stanza adiacente, sono percorribili solo in determinati punti o in gruppi in numero ristretto di individui.
Il mobilio non è sempre presente ma è sistemato solo nelle occasioni di apertura completa al pubblico solo la chiesa rimane integra nella sua struttura.
Purtroppo alcune zone non è comunque possibile visitarle e altre, come la terrazza e la stanza adiacente, sono percorribili solo in determinati punti o in gruppi in numero ristretto di individui.
Il mobilio non è sempre presente ma è sistemato solo nelle occasioni di apertura completa al pubblico solo la chiesa rimane integra nella sua struttura.
Il classico palazzo con le scalinate esterne in ingresso non è una prerogativa di questo contesto essendo ben nascosto e recintato e, purtroppo, tenuto chiuso al pubblico.
Nemmeno la classica residenza estiva con le siepi da giardino ben curate sono una tipicità di questa struttura... la guida è stata attenta a informar tutti che, dov'era presente il parco ducale, un tempo c'era un bosco per dare vigore e importanza alla caccia, il fiumiciattolo che ora è presente era un torrente che si collegava con quelli presenti a Modena per dare importanza al commercio.
Anche la Peschiera aveva una sua rilevanza; luogo di giochi e di divertimento, denominata "teatro delle fontane", presentava un'articolata scenografia ripartita in tre ordini ed ornata da statue, grotte, nicchie, mosaici, stucchi, fontane e balconate per i musici. Sul fondo la Peschiera era chiusa da un'alta quinta a forma di montagna, sormontata dall'aquila simbolo della casata estense.
Dall'ex torre divenuta terrazza panoramica non ricordo bene quando, si vede il piazzale di ingresso e la chiesa di San Francesco in Rocca.
Nella maggior parte delle stanze sono ancora vistose le pareti decorate, percorrendole mi sono soffermata a immaginarle ricche di arredi.
Inoltre la curiosità di sapere cosa c'è e cosa c'era negli altri due piani del palazzo è veramente forte...
La tentazione di varcare furtivamente la misera cordicella per scendere a curiosare un poco è stata forte...
Abbandonare la guardia per scivolare negli altri due piani scavandone i segreti.. -C'erano anche le prigioni? sicuramente...
-Ci sono i passaggi segreti?
-E i bagni? a parte il truccatoio non ne ho visti... (se non un finto camino adibito a una funzione simile...)
In realtà la zona a piano terra già l'ho visitata quando ha ospitato i quadri delle zone colpite dal terremoto.
Si potevano vedere i danni e il lavoro che dovevano impiegare per togliere fango e ricostruire i pezzi danneggiati dalla rovina.
Rimanendo quieta ho invece seguito la folla per ascoltare la guida e le sue informazioni...
Colori marmorizzati prendono il posto di quadri tolti dalle pareti originali...
Certo è che, di pazienza ne dovevano avere parecchia per decorare così tanto...
Ci sono una marea di dipinti che non saprei minimamente descrivere. Posso solo dire di essere rimasta affascinata da alcuni piccoli particolari come questo pezzo di puzzle nella stanza del vento.
Dimenticavo di scrivere che ogni stanza ha una raffigurazione e una rappresentanza differente perciò, come ogni vecchio rudere che si rispetti, le pareti sono decorate a tema.
La stanza di Bacco si differenzia da quella della fortuna; la stanza con gli dei della settimana è piccola e stretta all'opposto, lo stanzone di ingresso è ricco, ampio e dettagliato nei particolari e nei colori...
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