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sabato 29 giugno 2024

Ricordi di diploma... Correva l'estate 2011 nel momento in cui ho acquisito presunta saggezza..

 

E son già 13, già ci son tornata da "matura", mentre il lavoro già lo avevo e facevo conciliare i due... Anzi i tre... Fino all'anno che precedeva questo evento. Devo ammettere che gli hanno da "badante" alla nonna mi hanno permesso di studiare molto.. o forse ho ricominciato a studiare proprio per non perdere quella lucidità mentale che è inevitabile quando stai troppo tempo con degli anziani? Non ricordo chi ha prevalso tra le due motivazioni ma, indubbiamente, è stato un periodo ricco: ricco di impegni, di scherzi, di impegno, di "riadattarsi a star seduta al banco", di progetti e programmi. Mi ha lasciato fantastici ricordi ma? Mi chiedo; quel diploma preso perché "se non hai un diploma non vai da nessuna parte nella vita" si è poi veramente rispecchiato come la realtà figurativa della famosa frase? Cioè mi è poi servito tra le realtà del lavoro quotidiano? 

Beh, in parte devo ammettere di sì, anche se non al livello che speravo e non con le sfumature che idealizzavo ... Forse per questo ci vuole la laurea??? Ci potrei pensare!!! ☺️

venerdì 26 aprile 2019

Rammentando i Cipressi di Bolgari dopo aver ritrovato una fotografia scattata anni or sono!

Davanti a San Guido

I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti
Mi balzarono incontro e mi guardar.
Mi riconobbero, e— Ben torni omai —
Bisbigliaron vèr' me co 'l capo chino —
Perché non scendi ? Perché non ristai ?
Fresca è la sera e a te noto il cammino.
Oh sièditi a le nostre ombre odorate
Ove soffia dal mare il maestrale:
Ira non ti serbiam de le sassate
Tue d'una volta: oh non facean già male!
Nidi portiamo ancor di rusignoli:
Deh perché fuggi rapido cosí ?
Le passere la sera intreccian voli
A noi d'intorno ancora. Oh resta qui! —
— Bei cipressetti, cipressetti miei,
Fedeli amici d'un tempo migliore,
Oh di che cuor con voi mi resterei—
Guardando lor rispondeva — oh di che cuore !
Ma, cipressetti miei, lasciatem'ire:
Or non è piú quel tempo e quell'età.
Se voi sapeste!... via, non fo per dire,
Ma oggi sono una celebrità.
E so legger di greco e di latino,
E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtú:
Non son piú, cipressetti, un birichino,
E sassi in specie non ne tiro piú.
E massime a le piante. — Un mormorio
Pe' dubitanti vertici ondeggiò
E il dí cadente con un ghigno pio
Tra i verdi cupi roseo brillò.
Intesi allora che i cipressi e il sole
Una gentil pietade avean di me,
E presto il mormorio si fe' parole:
— Ben lo sappiamo: un pover uom tu se'.
Ben lo sappiamo, e il vento ce lo disse
Che rapisce de gli uomini i sospir,
Come dentro al tuo petto eterne risse
Ardon che tu né sai né puoi lenir.
A le querce ed a noi qui puoi contare
L'umana tua tristezza e il vostro duol.
Vedi come pacato e azzurro è il mare,
Come ridente a lui discende il sol!
E come questo occaso è pien di voli,
Com'è allegro de' passeri il garrire!
A notte canteranno i rusignoli:
Rimanti, e i rei fantasmi oh non seguire;
I rei fantasmi che da' fondi neri
De i cuor vostri battuti dal pensier
Guizzan come da i vostri cimiteri
Putride fiamme innanzi al passegger.
Rimanti; e noi, dimani, a mezzo il giorno,
Che de le grandi querce a l'ombra stan
Ammusando i cavalli e intorno intorno
Tutto è silenzio ne l'ardente pian,
Ti canteremo noi cipressi i cori
Che vanno eterni fra la terra e il cielo:
Da quegli olmi le ninfe usciran fuori
Te ventilando co 'l lor bianco velo;
E Pan l'eterno che su l'erme alture
A quell'ora e ne i pian solingo va
Il dissidio, o mortal, de le tue cure
Ne la diva armonia sommergerà. —
Ed io—Lontano, oltre Apennin, m'aspetta
La Tittí — rispondea; — lasciatem'ire.
È la Tittí come una passeretta,
Ma non ha penne per il suo vestire.
E mangia altro che bacche di cipresso;
Né io sono per anche un manzoniano
Che tiri quattro paghe per il lesso.
Addio, cipressi! addio, dolce mio piano! —
— Che vuoi che diciam dunque al cimitero
Dove la nonna tua sepolta sta? —
E fuggíano, e pareano un corteo nero
Che brontolando in fretta in fretta va.
Di cima al poggio allor, dal cimitero,
Giú de' cipressi per la verde via,
Alta, solenne, vestita di nero
Parvemi riveder nonna Lucia:
La signora Lucia, da la cui bocca,
Tra l'ondeggiar de i candidi capelli,
La favella toscana, ch'è sí sciocca
Nel manzonismo de gli stenterelli,
Canora discendea, co 'l mesto accento
De la Versilia che nel cuor mi sta,
Come da un sirventese del trecento,
Piena di forza e di soavità.
O nonna, o nonna! deh com'era bella
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor!
— Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare:
Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare:
Sette fiasche di lacrime ho colmate,
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
Tu dormi a le mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.
— Deh come bella, o nonna, e come vera
È la novella ancor! Proprio cosí.
E quello che cercai mattina e sera
Tanti e tanti anni in vano, è forse qui,
Sotto questi cipressi, ove non spero,
Ove non penso di posarmi piú:
Forse, nonna, è nel vostro cimitero
Tra quegli altri cipressi ermo là su.
Ansimando fuggía la vaporiera
Mentr'io cosí piangeva entro il mio cuore;
E di polledri una leggiadra schiera
Annitrendo correa lieta al rumore.
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
Rosso e turchino, non si scomodò:
Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
E a brucar serio e lento seguitò. 



Ecco la poesia che la datata guida turistica sputacchiosa mi ha dato in mano dopo avermi raccontato della presenza del corpo di non ricordo chi (forse la madre o la nonna Lucia) nel vecchio cimitero della piccola borgata.
In sostanza il Carducci ormai grande, rivedendo i Cipressi sul treno che lo sta riportando a casa, gli tornano in mente i giochi da bambino. Come nausica con Ulisse lo chiamano ma lui resiste perché ormai non è più bambino e perché ne deve raggiungere uno.
Oggi  curerebbero con psicofarmaci colui che parla ai cipressi per dir loro che non può più andar da loro,egli è ormai diventato un uomo famoso, un professore universitario già molto noto come poeta e come scrittore, quindi sottolinea con affetto ai cipressi, definiti nella poesia con un diminutivo "cipresetti miei", di non essere più quel ragazzino che organizzava adunanze tumultuose che spesso finivano a colpi di sassi, alcuni dei quali colpivano anche i cipressi.
Ma attenzione... i Cipressi gli rispondono, sanno che il poeta non è una celebrità, come egli stesso dichiara, ma un infelice come tutti gli uomini di fronte alle forze libere ed eterne della natura, alla pace, alla felicità, contrapponendo così, la vita semplice e autentica della natura a quella artificiosa e falsa della società, in cui il dolore, la tristezza., appartengono a tutti gli uomini, anche a quelli più felici, perché propri della condizione umana.
Perciò, se mi sentite parlare da sola vuol dire che ho l'animo di un Poeta!!!!  

giovedì 7 luglio 2011

Castiglioncello, un non ricordo di una ormai lontana Vacanza.

Oggi è il 7 gennaio dell'anno 2020 e sto cercando di ricordare la mia Vacanza a Castiglioncello dell'ormai lontano 2011 per poter integrare il blog con un'ulteriore viaggio da me effettuato ma di cui, purtroppo, poco ho scritto su questa avventura.
Ricordo che, inizialmente, la mia meta ricercata per festeggiare il diploma da poco acquisito, erano i borghi delle cinque Terre. Haimè però, i B&b contattati, erano tutti eccessivamente troppo costosi... scendendo lungo la costa son giunta a Castiglioncello che, paradossalmente, ha un B&b discretamente a costo basso sito sulla collinetta

posta di fronte alla baia del Quercetano.
Bhe... di fronte è un parolone... una sana passeggiata mi separa dalla baia e i glutei hanno la loro sana attività quotidiana.
Vittorio Gassman, nel lontano 1962, scelse Castiglioncello per girare alcune
scene del Film "Il Sorpasso" con Alberto Sordi. In questo luogo sono numerose le ville presumibilmente abitate da personaggi famosi e la mia curiosità si è accentuata ancor di più nell'apprendere che, durante il mio soggiorno, il luogo è altamente popolato da celebrità e che, forse ma non son certa, penso di essermi ritrovata di fronte a Staffelli in costume da bagno con un copricapo alquanto singolare.

Ovviamente i lettini da mare costan sui 25 euro al giorno (e se rammento ancora il prezzo significa che ne son rimasta traumatizzata...), altrettanto ovviamente ho preferito passeggiar lungo il viale dedicato ad Alberto Sordi, in costume da bagno, soffermandomi sul muretto o sugli scogli a pisolar occasionalmente.
In uno di quei giorni in cui ho solo voglia di far
Photo, eccomi a scoprire un angolo nascosto pieno di scogli un poco fastidiosi ma con la presenza di un accattivante panorama, circondata da buffi personaggi che prendono il sole completamente vestiti.  Subito non ci penso di essere in mezzo a possibili vip della televisione, ci rifletto solo dopo aver forse riconosciuto l'amico Staffelli.
E così scopro che i personaggi famosi son quasi più tirchi della sottoscritta.. 

Giro Nell'entroterra; Bolgheri, Sassetta, Castagneto Carducci e Casale Marittimo.Castagneto Carducci un tempo si Chiamava Castagneto Marittimo, a Bolgheri è seppellita la Nonna del famoso poeta dei Cipressi e uno degli altri due ha un affascinante cimitero monumentale in cui non sono entrata.
La Via degli Etruschi mi ha accompagnato tra i Borghi e i negozi eran ricchi di Enoteche in uno dei paeselli visitati. Sassetta possiede solo varie sculture in Sasso e Cavo d'albero che fungono a commemorare determinati elementi.

Un Tuffo alle Spiagge Bianche 
Il luogo si chiama Rosignano Solvay, qui nel 1913 l'ormai famosa ditta apre la fabbrica di Bicarbonato.. gli scarichi in mare danno, negli anni, questo colore all'acqua e alla sabbia. Le spiagge hanno anima chimica e sono definiti "I Caraibi Toscani" dalla gente del luogo.