Solvej Balle è una filosofa e scrittrice Danese, "Il Volume del Tempo I" è uscito nel 2020 e, insieme ai due successivi della serie, ha vinto un prestigioso premio per la letteratura NordEuropea, in tutto sette sono i libri della saga di cui molti in corso di traduzione. Ma io? Potevo iniziare dal primo? Ovviamente no! Ed eccomi a cercare di capire com'è che Tara, la protagonista, è rimasta incastrata a rivivere quotidianamente il giorno 18 Novembre. Ovviamente nemmeno la protagonista se ne fa una ragione, tutto è iniziato a Parigi quando, andata appositamente con il marito ad acquistare libri antichi, si è risvegliata nel suo Hotel al medesimo 18 Novembre del suo giorno precedente. Tara inizia così a prendere nota delle strane leggi che regolano il nuovo spazio-Tempo di cui lei è l'unica ad abitare (Ma si scoprirà poi al termine del volume da me letto e nel terzo di cui ne ho letto l'introduzione che conoscerà altre persone intrappolate nel 18 Novembre si allontanerà quindi dalla sua precedente vita per seguire la sua nuova dimensione sociale). In questo secondo volume è alla ricerca dei vuoti che porta il convivere con questa sua realtà, il denaro non le manca perché la sua carta di credito ha sempre il medesimo importo ogni giorno ma, psicologicamente le manca lo scorrere delle stagioni, il Natale con i suoi luccichii, la neve e poi quella stagione che ne sussegue. E il Mare? Il Caldo? Li va quindi a ricercare nei viaggi spostandosi inizialmente in zone più Fredde e Gelide per poi proseguire fino all'abitare in una casa non abitata in riva al mare, tutto segnando i suoi percorsi nel suo libro delle stagioni.
Nessun commento:
Posta un commento