domenica 6 ottobre 2024

TORINO


Esco dalla stazione dopo un viaggio quasi perfetto ma, si sa, con Trenitalia l'agguato è dietro l'angolo e l'imprevisto ecco giungere con il tergicristallo volato via che ha fatto arrivare tardi il Regionale diretto a Torino P.Nuova, che lo ha fatto annullare e che ha fatto a tutti prendere quello delle 9:31 successivo ovviamente doppiamente carico e privo di posti a sedere.

Fortunatamente il seggiolino reclinabile frontale al bagno mi ha permesso comoda percorrenza accompagnata da tanfi olfattivi ogni qualvolta un passeggero apriva la porta del Wc.
Con il pancino che brontola dalla fame eccomi percorrere i primi viali per giungere alla mia primissima (ma aimè poi divenuta unica) degustazione del Pain Suisse; dal contenuto abbondantemente ricco di sublime confettura ai Lamponi.  Non essendo abituata alla possibilità di una farcitura così generosa la mia colazione è divenuta quasi indecorosa.

Percorro altri viali in direzione centro per raggiungere il mio alloggio veramente grazioso; un appartamento in cui l'ingresso dà su tre locali distinti. Un'abitazione divisa in due in cui il secondo alloggio è della proprietaria. Direi uno dei pochi B&b veramente legale che ho incontrato perché il proprietario alloggia nella home affittata. 
Alle 14:40 ho pagato e prenotato la salita all'ascensore della Mole, che dire? le City dall'alto son sempre spettacolari perché ne vedi i dettagli e ne fotografi le particolarità. 
Il resto del pomeriggio è stato quasi interamente dedicato all'esplorazione del museo del cinema; un percorso in cui viene raffigurata l'importanza della Luce per la proiezione di scene, i giochi di specchi e prisma in cui è possibile "Giocare" con le scene in esposizione.
Dallo studio di Luci, Ombre e Prisma nasce la Lanterna Magica, una specie di macchina fotografica antica che combina specchi e luci con lo scopo di creare immagini ottiche. Il tentativo di riprodurre il mutare della vita attorno a noi ha accompagnato la storia delle immagini esibite da scatole ottiche e lanterne magiche ed è stato risolto di volta in volta con originali sistemi di illuminazione o ingranaggi meccanici che hanno garantito una rappresentazione dinamica della realtà e suggestivi effetti spettacolari. 
L'evoluzione della scatola Magica e della scatola Ottica sono il Fenachistiscopio e lo stroboscopio, con loro nascono le prime sequenze di immagini in movimento della storia del cinema (attorno all'anno 1832).

Giungo così a un'immenso salone con al centro il passaggio dell'ascensore panoramico e ai lati scene di film in cui puoi sederti e assaporare lo stile creato nell'ambientazione in cui sosti. Il percorso prosegue con un'ulteriore piano in cui vengono riprodotti le fasi della realizzazione di un film; la Sceneggiatura, Il Casting, I costumi, Le Scenografie... Per Poi passare al piano di quelli che erano le vecchie Locandine Pubblicitarie. Il percorso prosegue ancora con una rampa che ti porta all'osservazione di pezzi di scena di film, il tutto contornato da pezzi argomentativi di com'è stato possibile la creazione di un determinato effetto speciale. 
Indubbiamente più affascinante, realistico e meglio strutturato rispetto a quella visitata a Cinecittà a Roma.
Esco dalla Mostra con un 2% di batteria al cellulare, purtroppo ho lasciato a casa il cavetto adatto alla Power quindi mi son sostata in un locale ad assaporare il mio primo Bicerin in attesa di un poco di ricarica. Giunta al 50% e avendo avuto informazione dal gestore del luogo in cui poter acquistare un cavetto idoneo mi ci tuffo e lo trovo immediatamente. 

Il giro prosegue con la visita alla fetta di polenta che è lì vicino; trattasi di un palazzo, un ritaglio triangolare su tre piani realizzato nel 1840 su un esiguo appezzamento triangolare, quasi una scommessa per lo scarso spazio a disposizione. Fallite le trattative per ampliare l’area con l’acquisto della proprietà adiacente, Antonelli aveva voluto infatti dimostrare di essere comunque in grado di costruire una casa, recuperando in altezza ciò di cui non disponeva in larghezza.

Nel Giorno successivo la pioggia scroscia già dal mio risveglio cullandolo di sapore autunnale, una volta pronta esco e mi dirigo affamata verso il bar della piazzetta/Aiuola per poi proseguire verso il mercato coperto. Ma non era coperto? Penso mentre reggo ben stretta il mio ombrello. 

Il mercato si compone di zone al chiuso in cui i locali sono suddivisi in differenti edifici; entrambi contenente cibo, il primo composto da locali in cui sono presenti zone di consumazione il secondo , invece, composto da banchi di cibo crudo in cui non sono entrata ma dalla vetrina si intravede una sorta di pescheria. Solo le graziose bancarelle esterne offrono, oltre a un'immensità di frutta e verdura, anche scarpe, sciarpe, pigiami, costumi ecc.... Indubbiamente estremamente grazioso da vedere con lo sfondo del contrasto con gli antichi palazzi.
Proseguo verso la Galleria Umberto I qui pochi sono i negozi aperti o allestiti, trattasi di un passaggio coperto tra due edifici in cui il bar dell'ingresso ne è il vero protagonista, continuo entrando nel Duomo dove incontro il venditore di ombrelli simpatico che mi chiede se ne voglio un'altro... non si sa mai ... No, grazie!!!  E poi? Che fare in una giornata di pioggia se non immergersi tra i musei? 

La Biblioteca Reale è spettacolare, con libri sui RITRATTI dei personaggi famosi dell'epoca tutti rivestiti in tessuto e chiusi dentro a teche di legno antico. Il Palazzo Reale nasce nel 1563 quando viene stabilita a Torino la Capitale, nel 1946, con la nascita della Repubblica Italiana diviene proprietà dello Stato. I decori sono ancora splendidi e integri, gli arredi parzialmente presenti, è ricca di cose antiche da vedere con l'aggiunta di sculture in legno rivestire in vera pelle equina, sono così tutti i cavalli presenti nella sala dell'armeria.


La Cappella della Sindone è il collegamento con il Duomo alle sue spalle in cui anticamente accedevano, la sua cupola è stata studiata per ricreare stelle e sagome e anche il giardino reale merita la visita (magari senza pioggia). Per la Collezione Sabauda occorre spostarsi in un'altro edificio sempre collegato a quello reale. Qui troviamo una marea di quadri un poco bruttarelli, non avevano molto senso artistico ... già mi immagino le pareti piene come raffigurato nella spiegazione dal soffitto al basso di quadri di persone che ti fissano... bah !!! Che gusti!!!

Mi fermo a mangiare un Crostone tipoco con Stracciatella, acciughe e Bagnet Verde (una Salsa all'Aglio) che ho trovato ottimo e poi via verso il Museo Egizio già prenotato sul Web. Il Museo è ricco di informazioni, forse anche troppe!!! Per seguirle e capirle tutte avrebbe impiegato l'intero Dì. 

Occasionalmente mi sono avvicinata a qualche guida narrante; Il Culto della sepoltura prevedeva che il defunto dovesse avere con sè tutto il necessario come le cose a lui care ma anche Cibo, soldi, alcuni volevano con sè le loro Lance, i propri animali anch'essi mummificati, in rari casi anche i servi perché si pensava potessero essere a loro utili. La Mummificazione prevedeva vari metodi e il volto veniva dipinto o coperto per far apparire il defunto sempre splendente. 
Non solo sarcofagi al museo ma anche la scrittura, i metodi di fabbricazione delle pergamene, antichi contratti su pietra in cui il patto veniva rotto con la rottura di questa (ma se accidentalmente cadeva senza rottura di patto???). 
Girando tra le piazze, tra le gallerie, tra i vecchi e i più nuovi viali eccomi giungere alla farmacia del Cambio, un bar che ha mantenuto il nome dello storico locale. Non sono entrata ma ho preferito il Peppino al fianco in cui, oltre al caffè, ho acquistato anche due biscottoni da staccar la fame il mattino successivo, anzi tre perché la commessa me ne ha regalato uno. Ho raggiunto Piazza San Carlo sperando di assaggiare il famoso gelato ma, Haimè, già era chiuso. "Vado al locale Fior Fiore Coop dentro alla galleria Lux San Federico?" Sono andata ed è a dir poco affascinante ma ho preferito proseguir verso un locale che mi ha fatto mangiare la pizza al tegamino. Buona, un pò troppo  sbruciacchiata per i miei gusti e sembra uguale di gusto a una pizza classica se non che è un pò più alta. 
Chiacchiere post doccia con la signora del B&b e poi, Nanna!!! 

Il cimitero Monumentale di Torino è una vera e propria attrazione turistica, nonostante i tre funerali presenti sono entrata e ho osservato tombe artisticamente variopinte, qui sostano i corpi di numerose personalità storiche, più antiche e più moderne e di alcune è presente la didascalia con il cenno storico dedicato. Ovviamente un luogo di questo tipo non può che mettere tristezza ma anche pace di cuore e tanta felice sorpresa di conquiste sepolte. 
Ovviamente non è un posto idoneo per digerire il Pain au Chocolat da poco consumato e così eccomi a pranzare in un locale in cui ho ritrovato il soave gusto della deliziosa focaccia Ligure!!! Finalmente non ho pagato per una copia mal riuscita ma l'originale ne è più consono. 

Camminando mi ritrovo al Ponte Vittorio Emanuele I, dopo aver attraversato Borgo Po la chiesa "Gran Madre" che mi ha incuriosito perché già sentita in altro luogo; Secondo la tradizione la chiesa sorgerebbe sul luogo dove, nell'antichietà, si trovava un tempio dedicato alla Dea Egizia Iside, conosciuta anche come "Grande Madre". Si narra che nell'800 davanti alla chiesa venivano esposti i cadaveri dei mendicanti o degli sconosciuti in attesa di riconoscimento e che la statua alla sinistra della scalinata sia l'indizio per ritrovare il Santo Graal, leggenda che induce a pensare che la leggendaria reliquia si trovi proprio a Torino.

E poi? Un'immensa camminata per raggiungere e per percorrere il Parco del Valentino, ma ci sono anche gli scoiattoli che ti scoiattolano intorno!!!! Bellissimi e bellissimo l'intero contesto compreso il Borgo Medievale ancora chiuso e sbirciato solo tramite una fessura tra le due ante del portone principale. Che altro dire se non che è da vedere? Con il sole propizio poi, è stata una visione celestiale!!

Com'è Nato Il Bicerin !!!


Il Choco Story Torino è all'interno della Storica pasticceria Pfatisch in cui l'uscita è proprio sul suo laboratorio e nella visita è racchiusa parte della collezione e della lavorazione di questa pasticceria. All'ingresso viene consegnato un macchinino dalla forma di un telefonino che, compreso nel prezzo, ti permette, appoggiandolo sul lettore scelto, di ascoltarne la narrazione e godere della storia della pianta delle Fave esportate in vari stati. Il Trinitario è il più comune da cui sono nate altre forme come il Forestero e il Criollo di sapori e fragranze differenti. Occorrono 20 bacelli di Cacao per produrre un Chilo di Cioccolato e il gusto di questo dipende anche dall'essiccazione, o dall'integrità della fava.
Uscendo proprio dentro al negozio come non acquistar delizie??? Ho preso uno di ogni dolcetto per vedere qual'era il più buono... chi ha vinto? Tutti a pari merito!!! Caramente Buonissimi ma.... non avevano il cioccolato Bianco assaggiato durante la degustazione alla visita!
Piazza Solferino è stata l'ambientazione di molte scene del film "La seconda volta" (1995), Il civico 20 è stato prima sede del giornale "La Stampa".Circondata da vari palazzi Storici qui troviamo, oltre a un'area verde, sculture vecchie e nuove tra cui "La nuova Meridiana" di Lucio Morra, Una Statua equestre e la "Fontana Angelica" (28 Ottobre 1930) costituita da quattro gruppi di statue che richiamano alle quattro stagioni con, all'interno della vasca, dodici mascheroni con i segni zodiacali.

Poi giro alla ricerca di cibo; cosa mangio stasera? cos'è che il mio corpo ha voglia di assaggiare? Stranamente non ho fame, sarà il lungo camminare, sarà che la visita di stamane mi ha lasciato l'amaro in bocca, sarà che la stanchezza ha preso il sopravvento ... chissà... fatto sta che decido di entrare in un supermercato per vedere se mi sale l'ispirazione, osservo le curiosità e ne noto alcune che avrei volentieri acquistato ma... altri dolci??? AIUTO!!! No! Opto per qualcosa di più sobrio ed esco per poi bloccarmi di fronte a una libreria, l'istinto di entrare è stato grande e così ho fatto. Presa dall'impulso chiedo un libro specifico che già volevo acquistare a Napoli ma che non ho trovato, cioè non è specifico di un autore me è specifico di un determinato argomento e, si direbbe, che l'ho trovato... devo solo leggerlo per scoprirlo! Sono nei vicoli del Ghetto Ebraico una porzione di Città compresa tra le vie Maria Vittoria, Bogino, Principe Amedeo e San Francesco da Paola in cui sorgono alcuni locali assai strani in cui una Pasticceria d'alto livello si traveste con la maschera di una profumeria rinomata... leggi la scritta, guardi la vetrina e pensi "Ma sono lo stesso locale???".

Ma la Tazzina la devo mettere all'orecchio come al Chocolate Story? Sono al museo Lavazza e qui, per dialogare con la didattica presente nel percorso, ti consegnano una lattina che devi solo appoggiare al piattino virtuale. Ora ho capito la finalità di questi aggeggi; all'interno dei percorsi trovi gli scenari in cui scattarti photo e Selfie in vari modi come nel salotto assieme alla storica Carmencita, il personaggio degli antichi caroselli Lavazza e poi ti inviano tutto tramite mail non so se gratuitamente o a pagamento ma, tramite il numero della tazza, hanno il riferimento corretto. Nel 1895 viene registrato il marchio Lavazza, attività rilevata nel 1894 da una piccola Drogheria. In esposizione vecchie e più nuove pubblicità e locandine con la storia della famiglia e l'albero genealogico in cui i discendenti ora ancora in vita ne hanno esposto il nome... chissà com'è essere esposti in un museo da vivi? bah chissà... 

La visita prosegue con l'usuale spiegazione sulla raccolta, lavorazione e macinatura con graziose tavole didattiche che ti illustrano il tutto e su cui è possibile interagire. Si ci imbatte poi in bobinoni di confezioni di caffè ancora da assemblare, si passa alla rappresentazione delle macchine per il caffè, al furgoncino Lavazza e alla degustazione gratuita di una bevanda a piacere, io ho scelto il Biberin in cialda che si mangia, buono! 
Nell'attesa dell'apertura ho girovagato per le vie adiacenti imbattendomi nella centrale elettrica di Torino, un edificio di fine Ottocento è una centrale di trasformazione di Energia Elettrica. Per poi arrivare all'area Archeologica della Chiesa Paleocristiana in cui è possibile osservarne gli scavi tramite una vetrina sui viali.

Mi dirigo verso il museo della Radio e della Televisione Rai dove incontro il Murales di Piero Angela una raffigurazione in stile Street Art finalizzata a rendere omaggio al personaggio che ha contribuito a rendere grande la Tv di Stato. Il Museo Gratuito ma piccino, è grazioso. Racchiude elementi storici della storia della radio e della comunicazione, racchiude rappresentazioni di scene di studio con le varie telecamere che permettono di riprenderti e vederti ripresa sullo schermo. 
Torno a riprendere il mio zaino e a salutare la signora promettendoci un caffè se ci sarà modo di rivederci, a salutare mentalmente "Sancio Trancio" il locale punto di riferimento per il B&b che ha buona focaccia ma poca scelta per le pizze per poi proseguire verso Piazza Castello perché l'ora del mio treno sta per giungere e non vi è più spazio per altre attrazioni più distanti. 

E cosa trovo? La finanza compie i 250 anni di attività. Natata il 5 Ottobre del 1774 proprio in Piazza Castello a Torino con il nome di "Legione Truppe Leggere" nasce come corpo speciale per la vigilanza finanziaria e la difesa militare dei confini del regno di Sardegna. Con l'unificazione D'Italia i corpi di finanza dei vari stati Italiani vennero uniti nel "Corpo di Guardie Doganali", istituito nel 1862. Nel 1881 assunse la denominazione di "Corpo della Guardia di Finanza", nel 1923 nasce la "Polizia Tributaria Investigativa" per contrastare il contrabbando, combattere l'evasione dei tributi e la criminalità organizzata. Negli anni successivi alla seconda guerra Mondiale in cui hanno partecipato, si sono modernizzati con l'ampliamento dei servizi come "Cinofili", "Aereo", "Alpini","Baschi Verdi". Dal 1° Gennaio 2017 è divenuta l'unica forza di polizia sul Mare. 

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