martedì 25 luglio 2017

Ma quanta Posidonia - Spiaggia Rimini




Spiaggia di Rimini - Luglio 2017

Eccomi giunta in spiaggia, il caldo rovente dell'auto senza climatizzatore ha accentuato il desiderio di bagnare i piedi in acqua...

Volevo assaporare il piacere di correre sulla riva con le onde che accarezzano i polpacci e le cosce affaticate sempre più dal faticoso cammino. Mi sarei mangiata chilometri di costa e invece... cosa trovo? la spiaggia ricoperta di un prato verde pieno di Alghe.       



Il termine corretto è "Posidonia", sono andata a leggerne le caratteristiche e, a quanto leggo da Wikipedia, non è sano che tutto ciò sia finito sulla riva perché è andato distrutto un pezzo di equilibrio marino.

Vi trascrivo il testo...

Importanza dell'ecosistema

La prateria di posidonia costituisce la "comunità climax" del Mediterraneo, cioè rappresenta il massimo livello di sviluppo e complessità che un ecosistema può raggiungere. Il posidonieto è, quindi, l'ecosistema più importante del mar Mediterraneo ed è stato indicato come "habitat prioritario" nell'allegato I della Direttiva Habitat (Dir. n. 92/43/CEE), una legge che raggruppa tutti i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) che necessitano di essere protetti.
Posidonia 1 Alberto Romeo.jpg
Nell'ecosistema costiero la posidonia riveste un ruolo fondamentale per diversi motivi:
  • grazie al suo sviluppo fogliare libera nell'ambiente fino a 20 litri di ossigeno al giorno per ogni m2 di prateria[7]
  • produce ed esporta biomassa sia negli ecosistemi limitrofi sia in profondità;
  • offre riparo ed è area di riproduzione per molti pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi, echinodermi e tunicati;
  • consolida il fondale sotto costa contribuendo a contrastare un eccessivo trasporto di sedimenti sottili dalle correnti costiere;
  • agisce da barriera soffolta che smorza la forza delle correnti e delle onde prevenendo l'erosione costiera;
  • lo smorzamento del moto ondoso operato dallo strato di foglie morte sulle spiagge le protegge dall'erosione, soprattutto nel periodo delle mareggiate invernali.
In tutto il Mediterraneo le praterie di posidonia sono in regressione, un fenomeno che è andato aumentando con gli anni con l'aumento della pressione antropica sulla fascia costiera.
La scomparsa delle praterie di posidonia ha degli effetti negativi non solo sul posidonieto ma anche su altri ecosistemi, basti pensare che la perdita di un solo metro lineare di prateria può portare alla scomparsa di diversi metri della spiaggia antistante, a causa dei fenomeni erosivi. Inoltre la regressione delle praterie comporta una perdità di biodiversitàe un deterioramento della qualità delle acque.

La Caulerpa taxifolia è un'alga alloctona che in alcune zone del Mediterraneo sta soppiantando la P. oceanica.
Le cause della regressione sono da ricercarsi in:
  • inquinamento: la posidonia è molto sensibile agli agenti inquinanti;
  • pesca a strascico;
  • nautica da diporto (raschiamento delle ancore sul fondale, sversamenti di idrocarburi, detergenti, vernici, rifiuti solidi etc...)
  • costruzione di opere costiere e di conseguenza l'immissione di scarichi fognari in mare che aumentando la torbidità dell'acqua ostacolano la fotosintesi;
  • costruzione di dighe, dighe foranee e barriere che modificano il tasso di sedimentazione in mare;
  • Ripascimento delle spiagge a scopo turistico;
  • eutrofizzazione delle acque costiere che provoca un'abnorme crescita delle alghe epifite, ostacolando così la fotosintesi.
Con garbo e pazienza molti si sono messi a rastrellare alghe per aprire un varco ai bagnanti e permettere a loro e ai bambini di raggiungere il mare... e tutta quell'alga? che fine farà? 
Ho chiesto informazioni un po in giro e ho scoperto che al mattino passa un camioncino che le raccoglie ma nessuno sa dirmi come vengono utilizzate.
Diventeranno rifiuti da macero? oppure verranno utilizzati in modo intelligente nell'ambiente "Bio" ed "Ecologico"?
Cercando sul web delle informazioni eccomi giunta a QUESTO ARTICOLO dove di politici discutono su un eventuale riutilizzo della pianta.
Questo articolo mi fa pensare che, in Italia, non esiste un modo economico, ecologico e rispettoso dell'ambiente che permetta un riutilizzo sensato ed equo della massa...
E dire che tutte le persone che hanno rastrellato la spiaggia quel giorno sono volontari... se dovevano ricevere uno stipendio quanto può costare una giornata di alghe da portare al macero?
Continuo la mia ricerca sul web e pare che "i grandi uomini" ne stanno parlando dall'anno 2015 .. qualcosa sarà sicuramente cambiato... Confidiamo in queste riunioni dei "Grandi politici".

Purtroppo, tra i risultati del Progetto MedCot indicato nell'articolo, pare sia presente un piano di pulizia e gestione delle spiagge per salvaguardare i bagnanti ma non di una strategia mirata all'utilizzo e a una lavorazione biologica della Posidonia... che dire... arriveranno a una media del 10 oppure i cari politici continuano nella discesa?


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