Anche allora accompagnano Severgnini per uno spettacolo che, leggendo le recensioni, pare essere stato molto apprezzato. Di "Simona Abbondanza" sul web ce ne sono parecchie tra cui una giovanissima psicologa classe 1977, laureata a 108/110 a Parma; sarà lei? La photo elargisce una leggera somiglianza e Genova non è poi così distante...
La giovane introduce i racconti dei capitoli del libro che Severgnini illustra con passione e una fragosa attenzione nella narrazione del tutto. Con la sua vena pungente ma tendente alla comicità delle vicende descritte non manca di rendere partecipe la casa editrice che lo accompagna nonché la moglie che siede assieme a loro (o così mi è parso).
In una delle illustrazioni ovviamente non manca il suo punto di vista sul giornalismo e sui giornalisti, purtroppo abbiamo sfumature di visione leggermente differenti ma è sempre affascinante ascoltare le parole di un personaggio così dotto in materia.
Hai parlato dei twit su facebook o sui social in generale, io mi informo con i mezzi per lui non consoni alla normale procedura di informazione, poi per carità, molte battute sono state inserite come tali ma non da tutti vengono percepite.
Aggirare i media non è una gran cosa dice lui... io penso che il giornalismo o chi ne è a capo padroneggia l'informazione e, grazie ai media, si può raggiungere la vera notizia (mi è giusto capitato stamane un caso simile dato da una storia raccontata in modo differente da un giornale del luogo non Italiano).
I giornalisti ci sono per selezionare, per capire e trasmettere ... questa è la tua opinione, io penso che il giornalista è tale fino a che non diventa necessario un compenso, dopo può divenire corruttibile, come in politica... il giro è il medesimo...
Descrizionede del contenuto;
Un viaggio ironico, sentimentale e istruttivo: dalla
scuola di Montanelli al «Corriere della Sera», dal primo articolo per
«La Provincia» di Cremona al «New York Times», dai libri alla radio, da
Twitter al teatro (entrambi utili, il secondo più moderno). In Italia e
in Europa, in America e in Australia, in televisione e sui treni del
mondo. In ogni esperienza si nasconde una lezione. Beppe Severgnini
prova a capire qual è, e condivide con noi le sue scoperte. Una
narrazione intima e sorprendente, una scrittura nuova e appassionata.
"Italiani si rimane" non spiega solo le trasformazioni nei media a
cavallo tra due secoli: parla del tempo che passa, del legame con la
terra e la famiglia, del piacere di insegnare e veder crescere nuovi
talenti. Questo libro arriva vent'anni dopo "Italiani si diventa", dove
l'autore ripercorreva l'infanzia, l'adolescenza e la prima gioventù. La
sua collaudata ironia, ora diventa autoironia, l'autobiografia diventa
biografia di una generazione. Serenità, intuizione, occhio prensile: a
Beppe Severgnini i dettagli non sfuggono. "Italiani si rimane" è un
viaggio dentro il cambiamento: personale, professionale, nazionale. Un
racconto utile ai più giovani per progettare e ai meno giovani per
ricordare. Un libro che prova una cosa: qualunque lavoro si faccia, e
qualsiasi cosa succeda, italiani si rimane.
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