domenica 19 settembre 2021

Libertà, dal festival della filosofia alla realtà del coronavirus

Non avendo partecipato alle lezioni del festival della filosofia pur essendo molto attratta dal tema della libertà eccomi a scriver un mio commento sul tema per divulgarlo a me stessa come ricordo di questa mia "opposizione per la Libertà" in assenza di Green Pass.

Con il mio non vaccinarmi sto mettendo in pratica quello che è il mio concetto di libertà rispetto a chi ha atteso il vaccino per sentirsi libero di tornare ad una propria libertà di movimento. Essa non è dunque a unica direzione ma segue il concetto di libera scelta nel rispetto dell'individuo altrui.
Chi sono io per dire al mondo che non deve vaccinarsi perché son più utili altre soluzioni più vicine alla prevenzione di molte malattie? Che stiamo attraversando una visibile e concreta problematica di malasanità Italiana e nessuno sembra far nulla per risolverla? Ovviamente non posso costringere e gradirei che anche chi la pensa diversamente da me non mostrasse segni di disprezzo o di accusa di vaneggiamento o mancata informazione, chi siete voi per dirmi che io non mi informo a dovere? 
Solo perché seguo una logica differente rispetto alla direzione dei vostri pensieri o giudizi non significa che questi siano universalmente giusti e corretti.
Di una cosa son certa; Quando un individuo si riempie di dubbi logici (non psicologici) è più vicino alla realtà di colui che crede ad una convinzione di futura speranza data dalle azioni che vengono dettate alla massa. Io mi son messa nei panni vostri, tu ragazza che ti ho visto piangere di gioia nel video dell'intervista perché finalmente, grazie al vaccino, uscivi di casa dopo aver trascorso il tuo diciottesimo compleanno chiusa in casa senza i tuoi amici. Tu ristoratore che dopo mesi e mesi di chiusura finalmente riesci a tornare ad aver un tuo guadagno mensile. Tu che vivi in un ospizio e che (forse) qualcuno ora potrà venirti a trovare. 
Capisco che anche questa è una forma di libertà che è distinta da quella di pensiero che personalmente seguo, voi vi sentiti liberi nella prigione di un obbligo imposto ma che, se gestito diversamente (forse con più tamponi per un maggiore controllo anche sui vaccinati che comunque si contagiano) forse ci poteva essere una libertà maggiore o identica a quella ora proposta.
Chi lo può dire? Forse ve lo spiegheranno in televisione, in versione comica o sotto forma di una ricetta culinaria abbinata al lievito di birra o avvolta in soffici coperte avvolte in piume d'oca.
Alcuni di voi mi fanno veramente pena, carichi di paura di una malattia che non si conosce e di cui non si sa nulla, nemmeno se è reale o fabbricata per distribuire spavento ed inquietudine, chi lo può dire? Come potete dar credito a persone che sputano dallo schermo parole con dubbio scopo?
Hanno lo scopo di curare? Hanno lo scopo di guadagnare? Hanno lo scopo di incitare la massa? Sicuramente non di tranquillizzare queste menti che hanno subito perdite o segni di cui mentalmente la colpa è solo la causa del virus.
Ho visto un video sul festival della filosofia, una certa Savina parlava della sua esperienza di vita in cui la madre è stata portata via dai Tedeschi gravida di 7 mesi lasciando lei e la sorella sole all'età infantile.
Ma vogliamo paragonare questo ad un lookdown? Vi siete vaccinati per poter andare in vacanza perché altrimenti schiavi di una situazione? E ora? Cos'avete generato? Un'estendersi della storia grazie al vostro consenso senza obbiezioni. I partigiani si nascondevano e lottavano per la propria libertà e per la propria famiglia, si sacrificavano per rendere liberi i loro cari e davano aiuto a chi aveva perso il punto focale della famiglia. 
Cari miei, in molti siete dall'altra parte e questo mi dispiace, non per me ma per voi che pagherete a prezzo ancora più caro della semplice lotta alla propria libertà d'azione e di pensiero, ma se ve lo dice la TV sarà giusto così!!!

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