domenica 7 gennaio 2024

Gigi Proietti; Tutto Sommato qualcosa mi ricordo

Due persone cresciute nell'ombra di due guerre, in famiglie dell'Ottocento, nella provincia contadina di un'Italia che ancora non parlava una lingua sola, ma che era una giungla di dialetti, dove pochi chilometri erano una distanza abissale e dove il lavoro manuale, fatta eccezione per pochissimi ricchi, non era prerogativa dei più poveri: era semplicemente la regola. Tra le pagine del libro questo si legge dei suoi genitori, premessa importante perché non ama la commiserazione e la trova necessaria per descrivere la sua infanzia in povertà, né lui nè la sorella maggiore hanno mai dovuto sorbirsi dai propri genitori racconti epici di marce sulla neve o interminabili digiuni pur avendo loro iniziato a lavorare fin da piccoli beccandosi la loro dose di fatica e sacrificio comune ai bambini della loro epoca. Ricordi di Gioventù in cui racconta la vacanza forzata per proteggersi dai Nazisti mischiata al suo ego chiacchierone fin dalla tenera età, al loro primo televisore, la suddivisione per classi sociali nella scuola d'infanzia; La A, la B e la C erano riservate ai rampolli dei professionisti, avvocati e imprenditori; La D, la E e la F erano composte dai figli della piccola Borghesia; più si andava avanti con l'alfabeto e più si scendeva nella scala sociale... Lui era nella sezione H e la sua classe era piena di ripetenti. Di smettere di studiare, però, non ci pensava proprio perché troppo affascinato al "conoscere,Scoprire,Assorbire" .. Come una spugna anche se non era uno studente Modello inserendo battute già alle interrogazioni scolastiche. Si iscrisse a Giurisprudenza, non perché volesse diventare avvocato ma per tenere a "Bada" i genitori, per poter rimandare il Militare e, considerando che la frequenza non era obbligatoria, gli permetteva di continuare a lavorare come musicista, era per lui inoltre l'occasione di conoscere nuova gente e allargare i suoi orizzonti. Era un periodo molto pieno, faceva sempre quattro o cinque cose contemporaneamente e non aveva ancora individuato le sue priorità. Ed è grazie a un corso scolastico che entra nel teatro quasi per caso e "A Fortuna", è il periodo in cui incontra Sagitta, colei che diventerà poi la moglie. Il libro prosegue con il proseguo di quella che diventerà la sua passione perché per lui <Il Palcoscenico, sotto certi aspetti è terapeutico. Entri in scena con la febbre e la febbre ti passa, di colpo hai la forza di un Leone. Poi esci e hai di nuovo Trentotto> prosegue con dapprima il suo continuo riprovare a "Far di meglio" perché lui era, prima del "Maresciallo Rocca" era considerato uno che "Non buca gli schemi", se c'era lui la rete concorrente poteva mettere anche "Qualcosa di scarso" tanto non c'era da competere. Lui ha sempre preferito i "Tempi" del teatro e non quelli dello spettacolo ma, poi, l'inizio dei film e delle fiction televisive, ma hanno stravolto gli aspetti.
 

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