giovedì 1 maggio 2025

Jung; Il Libro Rosso - Liber Novus

Sinceramente? Non sono riuscita a portarlo a termine, sicuramente lo proseguo nei giorni a venire, prima del suo rientro in biblioteca ma, il mio personale intelletto, ha colto solo alcune sfumature di pensiero, alcuni tratti riflessivi che voglio trascrivere anche se, essendo numerosi e tutti siglati con fogli di carta per non lasciare orride orecchie ad un volume così indenne, i tratti cercherò di riassumerli.
Il libro è una sorta di diario segreto, in alcuni tratti pare che parli con i defunti, da a loro molto valore e spiega l'importanza di aiutarli nei loro sospesi. Il libro non lo pubblicò e non lo volle far pubblicare, rimase nascosto finché un'erede non ne diede il consenso. La prefazione è la metà del libro e da un resoconto della vita di Jung.
-L'individualizzazione resta un'esperienza riservata a pochi. Chi non ha sufficienti energie creative dovrebbe "Scegliersi una società e ricostruire con essa l'unanimità collettiva", mentre l'uomo individuato dovrebbe creare valori non soltanto nuovi, ma anche socialmente riconoscibili, perché la società ha diritto ad avere valori utilizzabili. 
-Guai a coloro che vivono seguendo dei modelli!La vita non è con loro. Se voi vivete seguendo un modello, allora vivrete la vita del modello, ma chi dovrebbe vivere la vostra vita se non voi stessi? Dunque vivete voi stessi.... La violenza si contrappone alla violenza, il disprezzo al disprezzo, l'amore genera amore. Date dignità all'umanità e abbiate fiducia che la vita troverà la via migliore.
-Ma non puoi fuggire da te stesso. Ciò che non hai vissuto resta con te in ogni istante e chiede soddisfazione. Se ti fai cieco e sordo di fronte a questa esigenza, sarai cieco e sordo verso te stesso. In tal modo non raggiungerai mai il sapere del cuore. Affinché la vostra coscienza sia compiuta considerate che il vostro cuore è entrambe le cose, sia buono che cattivo. "Dovrei vivere anche il male?". Lo spirito del profondo esige"Dovresti vivere quella vita che ancora potresti vivere. E' il bene a decidere, non il tuo personale benessere, ne quello degli altri, bensì il bene generale." Ho dovuto riconoscere di essere soltanto espressione e simbolo dell'anima. Nel senso dello spirito del profondo, io sono, in quanto sono in questo mondo visibile, un simbolo della mia anima, e sono totalmente servo, totalmente sottomesso ad obbedire. Lo spirito del profondo mi insegnò a dire;"Io sono il servitore di un bambino". Questa frase mi ha insegnato soprattutto l'estrema umiltà, come ciò che più mi è necessario. Lo spirito di questo tempo infatti mi ha indotto a credere nella mia ragione; mi ha fatto balenare un'immagine di me stesso come guida ricca di pensieri maturi. Lo spirito del profondo, invece, mi insegna che sono un servitore di un bambino. Questa definizione mi ripugnava e io la odiai. Dovetti però riconoscere e ammettere che la mia anima è bambina, e che il Dio nella mia anima è bambino. Aprite la porta dell'anima affinché nel vostro ordine e nel vostro senso possano affluire le oscure correnti del caos. Sposate il caos con ciò che è ordinato e darete vita al bambino divino... Parlavo a un'anima colma d'amore, ma quando mi accostai maggiormente a lei, fui colto da orrore e innalzai una barriera di dubbi, senza presagire che in tal modo mi volevo proteggere dal lato terrifico della mia anima. Voi inorridite di fronte all'abisso; è giusto che proviate timore, perché è lì che passa la via di quel che ha da venire. Devi vincere la tentazione della paura e del dubbio, e renderti conto fin nel midollo che la tua paura è ingiustificata, e che ragionevole è il tuo dubbio.

 

Nessun commento: