sabato 29 luglio 2017

Odissea dei mezzi di trasporto "Seta"



L'odissea della "SETA"; i problemi di incomprensione continuano...

Giungo in stazione dei treni di Modena il 28/07 alle ore 19.40 circa, il regionale ha viaggiato con 9 minuti di ritardo per questo motivo ho il timore di perdere la coincidenza con l'autobus che mi porterà in via Emilia, l'ultimo della serata.
Come mai poi? mi chiedo io... nei paraggi c'è un centro commerciale, perché non garantire il trasporto almeno fino a orario di chiusura?
Con questa domanda in mente mi dirigo verso il tabellone nella fermata e inizio a leggere il cartello indicato in bacheca.
Linea 9 ore 20.03 ma, purtroppo, sbaglio la direzione.. colpa mia, me ne rendo conto.. non ho chiesto la conferma a nessuno.
Il cartello fotografato a lato si riferisce alla linea 9 direzione "Gottardi" mentre io devo recarmi nella direzione opposta ma... indicarlo? perché non specificarlo nel cartello? Perché non rendere le cose chiare a tutti? non parliamo degli anziani, per molti di loro l'autobus è il loro pane quotidiano e ti pigliano quasi per i fondelli se non capisci tu... così giovane e così tecnologico!!!
Fatto sta che sono salita, fortuna ha voluto che in tasca avevo ancora il biglietto che sono stata costretta ad acquistare su uno dei mezzi al prezzo di 5€ a causa della biglietteria sprovvista di biglietti.
Mi siedo e attendo osservando un poco il paesaggio sempre più ricco di cemento...
Qualche fermata e poi sento: "Signora deve scendere"!!!
"cosa?", esclamo, "ma io devo andare in via Emilia", "Signora è dalla parte opposta ha sbagliato autobus".
Nella piccola conversazione fatta con l'autista gli chiedo se ci sono altri autobus che partono da "Gottardi" e lui esclama "No signora, questo è l'ultimo", "e io come faccio?" chiedo, "chiamerà un taxi, lei deve scendere perché io ho finito.
Inizia a chiedermi di scendere ma io, preoccupata del fatto che non sapevo come raggiungere la mia auto, ho insistito a rimanere sul mezzo cercando di comunicare in modo normale con l'autista.
Imperterrito ma non come un tedesco, non comunico l'atteggiamento del cafone perché in questo luogo lui non può difendersi ma vi scrivo solo che è il classico meridionale dalla mente ristretta!
Il poverino è tornato sui suoi passi solo dopo la mia chiamata alla polizia e dopo avermi visto scrivere in agenda i dati del viaggio, impaurito da un richiamo ha, finalmente, chiesto alla centrale se poteva accompagnarmi in stazione (permesso concordato per ovvie ragioni di sicurezza in caso di incidente).


Oggi ho provato a guardare meglio anche sul web e, cos'ho trovato?
A lato potete osservare il percorso indicato da google Maps dalla "Stazione centrale di modena"  in direzione "Via Emilia Ovest". Nella fotografia seguente, invece, lo stesso percorso degli autobus indicato sul sito della "SETA WEB" bene... in entrambi è indicato di salire sulla linea "9" e non c'è nessun riferimento alla linea "9A" come nella realtà è!!!
Io sarò stata sicuramente una "Pirla" a non chiedere informazioni ma mi chiedo: perché non aiutare questi poveri autisti stressati dal caos cittadino? Perché non eliminare a loro la fastidiosa domanda: "Scusi, ma quest'autobus si ferma a...?" Se non lo fate per i vostri dipendenti fatelo almeno per noi, per sollevarci dal dubbio di essere sull'autobus corretto... Pensate di dover fare un cartello a un bambino piccolo, pensate a noi che non siamo anziani e l'autobus lo utilizziamo raramente (magari potrebbe diventare un incentivo all'utilizzo) vi prego, non fateci prendere per il culo dall'anziano passeggero....
Ma soprattutto fatelo per tutte quelle persone che hanno realmente seri problemi ma che possono girare da soli se è per loro tutto semplificato. Bambini down o con lievi difetti, persone con lievi disabilità che possono e devono avere la dignità di una loro indipendenza.

Firmato
La solita rompiscatole!

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