mercoledì 27 settembre 2017

La banda dei Cagotti. Storie di una Singolare convivenza.





- « L'umana ci chiama "Cagotti", ma lo ha capito che siamo gatti? »
- « A mio parere "no!", Ma siamo sicuri che è umana? 
Il pelo che ha è lungo come il nostro e quando mi appoggio lo trovo 
soffice e facile da leccare. »
- « Ma ti sei rincitrullito o ti servono gli occhiali? Lo vedi che l'altezza è diversa?
E poi cammina su due zampe! »
- « Anche secondo me non è un gatto; lo vedi che mangia in modo diverso da noi? 
Le sue ciotole sono colorate con dei fiori e non usa la bocca per prendere il cibo ma 
dei buffi bastoncini. »
- « Ah già, e poi le sue pietanze son sempre ricoperte da una nuvola di fumo. »
- « Vero!!!! è una di quelle nuvole che mi ha bruciato la zampina quando ci ha dato quella cosa...
 comè che l'ha chiamata? »
- « Merluzzo! »
- « Eccola!!!! »
- « Inizia a spadellare!!! »
- « Chissà cos' ha in mente di prepararci? »
- « Di prepararci? Ma cosa dici? A noi apre solo il cibo in scatola! »
- « Già! Quello con la nuvola di fumo raramente ci capita tra le zampe! »
- « RAGAZZI!!! COSE' QUESTO SUONO? »
- « Non so... spaventoso! »
- « E ora? Cosa fa? »
- « Ma NO! Mette la sua ciotola in quello che lei chiama forno! »
- «  E' uscita a chiacchierare! »
- « Cibo caldo nel forno, OK, chi prova ad aprire lo sportello? »
- « Ma come si fa? »
- « Cagotta, solo tu ce la puoi fare! »
- « E perchè mai dici questo? »
- « Tu sei riuscita ad aprire il cassetto! »
- « E sei quella che riesce a farsi dare la ciotola dello yogurt da leccare. »
- « E sei l'unica che è riuscita a fare il "tuffo nel patume" »
- « OK! Ci provo! Ma voi state attenti e, se apre la porta, avvisatemi immediatamente! »
- « Perfetto!! Sincronizziamo le Vibrisse! »
- « Ora smettiamola di chiacchierare! Non perdiamo altro tempo! »
- « Provo ad aggrapparmi al manico, la stessa tattica che ho usato per aprire il cassetto. 
Il peso dovrebbe aprire lo sportello! »
- «  Mi preparo al balzo e ..... »
- « NOOOOOO!!!! Sei troppo leggera!!!! »
- « Così imparate a divorare tutta la scatoletta senza lasciarmi riempire il pancino! »
- « Ragazzi, passiamo al piano B! »
- « Perchè c'è un piano B? »
- « Salta sul piano cottura e lasciati scivolare lungo il manico. »
- « Cosa stai dicendo? Non mi voglio mica ammazzare! »
- « ALLORA!!! Lo vogliamo scassinare questo forno???? »
- «  Muoviti cagotta prima che..... »
- « Noooooo.... eccola di ritorno!!! »
- « Hai perso l'attimo e ora? »
- « Si mangia il pasto! »


Associazione che mi ha dato in stallo "la Banda"



martedì 19 settembre 2017

Particolari di un viaggio in treno.

 Ebbene si, è accaduto pure a me.
Ma d'altronde chi non ha avuto la tentazione di salire nella 1 classe di un treno pur avendo pagato un regionale di 2?
Mi sono accomodata nella parte alta del vagone godendomi il paesaggio da una vista inusuale.
L'altoparlante inizia letteralmente a "gracchiare" , il suono risulta assai fastidioso a causa dell'eccessiva vicinanza all'apparecchio, nonostante tutto il mezzo si è presentato confortevole in entrambe le classi divise a piani nei vagoni.
Tra un verde prato e un angolo di cittadina noto il finestrino; un disegno indica il punto esatto in cui questo dev'essere colpito in caso di anomalie, il disegno indica la figura di un martelletto rosso appuntito che deve essere utilizzato allo scopo descritto.
Mi guardo attorno ma nulla noto tra le pareti del vagone della classe 1.
Quando scendo mi soffermo sulla 2° classe, noto il primo finestrino che riporta il medesimo simbolo ma il mio sguardo non arriva a vedere nulla di più.
Nel viaggio di ritorno sono tentata a salire la scaletta ma, incuriosita, mi siedo quieta nella 2° classe e noto immediatamente il picchetto posizionato, in modo corretto, al lato del finestrino pronto per essere utilizzato in caso di necessità.
Perciò miei cari compagni passeggeri della prima classe vi comunico che, oltre al danno di un maggiorato pagamento per viaggiare in modo completamente identico alla classe inferiore, avete ora la certa probabile inefficienza in caso di anomalie.... e poi mi dicono che non devo essere polemica!!!!!

Immaginatevi la scena:
Viaggiando alla velocità di 130Km il treno regionale 2138 diretto a Piacenza deraglia a causa di un pezzo di legno messo sulle rotaie da un buontempone.
Tutte le scalette che portano alla prima classe subiscono un danno, per questo motivo i passeggeri, sprovvisti di piccone rompivetro, hanno cercato di scavare un varco per rubare il piccone alla classe seconda.
Per questo motivo si è verificata una lite furibonda che ha portato il vagone a traballare per poi cadere nel precipizio da cui si erano miracolosamente salvati.



mercoledì 6 settembre 2017

Modena -Dimora dell'artista Pavarotti - 6 Settembre 2017

Durante la visita del 6 Settembre, in memoria della sua morte, la casa è rimasta aperta e di libero accesso ai visitatori. Durante la giornata è stato possibile assistere alle esibizioni canore degli allievi della  Fondazione Luciano Pavarotti


        

Casa in stile moderno con finiture antiche. Molto Chick!



 

Il sentiero per arrivare alla casa è un po nascosto e la dimora stessa non ha molti cartelli di indicazione ma possiede un parcheggio/prato nelle immediate vicinanze. L’ultimo piano è fantastico, il lucernario intrecciato alle tavole in legno rende chiaro il locale, il distacco moderno/antico del letto e il soppalco del terzo piano ampliano la stanza rendendola in armoniosa armonia con il piano sottostante, scena intravista da un grazioso balconcino.Diversamente non ci sono molti oggetti appartenenti a lui, ho visitato case maggiormente ricche di ricordi ma, nonostante ciò, alcuni particolari meritano di essere osservati.
 Il Pianoforte è uno strumento musicale a corde percosse mediante martelletti azionati da una tastiera. Questa è solitamente composta da 88 tasti, 52 di colore bianco e 36 di colore nero. I tasti bianchi rappresentano le note: do,re,mi,fa,sol,la,si,do. I tasti neri,invece,individuano le alterazioni (note bemolli o diesis).

La stanza principale contiene, al suo interno, un immenso pianoforte; proprio quello che vedete qui. 

Le pareti di questa stanza sono circondate da una serie di quadri e di dediche a lui riservate, la maggior parte del mobilio è in legno eccetto la cucina. Questa è estremamente moderna, interamente gialla e ha due lavandini immensi e due lavastoviglie.. e qui la domanda mi sorge spontanea: “ma in quanti partecipano, solitamente, a un ricevimento?”.
L’angolo cottura e la cappa non ve la descrivo, la dovete andare a vedere … in un film di fantascienza non è così maestosamente imponente.

A lato due bottiglie speciali in “Limited Edition”; Acqua Panna e S.Pellegrino, per

celebrare il grande tenore e l’Opera Italiana in genere. Un’iniziativa per comunicare, attraverso cinquanta milioni di bottiglie distribuite in 120 Paesi, l’Arte, la passione, il talento e lo stile Tipicamente Italiani. Questa iniziativa rientra all’interno di un progetto più ampio. L’azienda, infatti, prevede una collaborazione nel tempo con la Fondazione Luciano Pavarotti fondata dalla Moglie Nicoletta Mantovani. 
L’obbiettivo di questa sponsorship sarà quello di continuare a diffondere e mantenere vivo il messaggio di grande generosità intellettuale del tenore. Allo stesso tempo sarà un’occasione per aiutare a sostenere i giovani artisti che vogliono avvicinarsi al mondo dell’Opera. Ad essi verrà data la possibilità di esibirsi in occasioni di pregio in Italia e non. 



Il portasigari e il cellulare della Nokia firmato “Pavarotti” mi hanno affascinato. Devo ammettere che sono i due oggetti che hanno maggiormente attirato la mia attenzione per la loro particolarità. Il primo; il portasigari, è sconosciuto.. non pensavo potesse esistere un oggetto simile a una cantinetta di vino ma piccola come un portariviste.
Tutto chiuso e rifinito sotto un vetro protettivo per mantenere intatto il dolce ricordo. 




Il secondo: L’inimitabile e indistruttibile Nokia, modello preistorico ma con un design a cravatta!!! La firma in rosso in alto a destra rende il pezzo unico nel suo genere.. fantastico a dir poco!
Dalla cucina si scende nella cantina reale che di “Cantinetta” ha poco a che vedere…  Due anticamere separano una stanza ricca di bottiglie impolverate di ogni tipologia e dimensione.
Alcuni oggetti sono posizionati in modo artisticamente naturale. Graziosa e di effetto la porta che racchiude tutto il contesto.

 
A lato solo uno dei numerosi premi esposti nella casa di Luciano Pavarotti nel corso degli anni, infatti, ha ricevuto un numero
straordinario di onorificenze internazionali e un numero altrettanto ragguardevole di premi. Solo all’ultimo piano, però, si può ammirare interamente il suo stile; un moderno arredamento si mischia a travi in legno e dipinti a carboncino. 
Luciano aveva anche l’hobby della pittura, e questo passatempo, oltre a rilassarlo, era diventato anche una discreta fonte di guadagno. 

Le sue tele infatti venivano vendute con buone quotazioni. Notizia che non piacque a una presunta ideatrice di alcuni dei dipinti o, perlomeno, questo è ciò che risulta da questo articolo della Repubblica che indica la notizia:
Secondo il “Los angelesTimes” le opere di Pavarotti altro non sarebbero che copie di quadri dipinti da altri. Almeno questo è quanto afferma Mary Hicks, autrice del libro “Le mie avventure in Europa”, in cui sono riprodotti tre dipinti della stessa Hicks. L’ottantenne signora sostiene che Pavarotti avrebbe copiato questi tre dipinti trasformandoli in quadri intitolati “Venezia”, “Casa Fiorita” e “Parigi”, tutti e tre elogiati dai critici in alcune mostre. 
Fatto sta che questi inseriti non fanno parte dei dipinti dell’artista ma sono un omaggio di altri personaggi veramente molto abili con matita e pennelli.


Frontale all’appartamento si trova la casa gioco della figlia e, nel piano sottostante, un angolo informativo sulla sua passione per i cavalli e l’ippica. Sempre qui è allestita la stanza con i regali ricevuti da altri personaggi tra cui i dipinti sopra descritti e, tra questi, una parete zeppa di frasi e pensieri provenienti dai visitatori di tutto il mondo.
 
E come non fotografare la bilancia del pesante tenore qual’era ed è tutt’ora, d’altronde aveva gusti un poco saporiti come ho appreso durante questo mio tour tra i negozi storici di Modena.



 

lunedì 4 settembre 2017

I galli Spagnoli

Un giro all'osservatorio.... da tempo volevo attraversarne il perimetro completo ma, percorrerlo a piedi, diventa un'ardua impresa.
Con l'auto imbocco il sentiero che mi porta al più alto punto di osservazione. Isolato dalle abitazioni.
Solo una compare nelle immediate vicinanze e mi soffermo ad osservarla; l'ingresso non è dei più confortevoli, pare un luogo abbandonato da anni.
Il tempo ha deteriorato il cartello di benvenuto situato nel piccolo parcheggio, qui vi sono indicati ancora gli orari di apertura della struttura che si trova nelle immediate vicinanze.
Mi incammino.... il cancello aperto mi invita ad entrare nonostante i calabroni che si sono impossessati della cassetta postale e l'edificio adiacente sia completamente rovinato.
Sul lato destro vedo un sentiero denominato "il sentiero dell'amore"; scopro solo in seguito che si tratta di un percorso che serviva, anticamente, come collegamento al castello di Casalgrande e, in seguito, utilizzato come scorciatoia pedonale per raggiungere il centro del paese.
Qui si potrebbero creare zone di percorso ginnico per mantenere frequentati e sicuri dei sentieri ormai dimenticati.
Entro e mi incammino verso il fondo dove vedo e odo galli particolari; mi avvicino e sento un signore che mi rivolge un caloroso "Benvenuta alla casa del Conte".
Fermandomi a parlare con il signore scopro chei galli che mi hanno suscitato così tanto interesse sono Spagnoli da combattimento, emettono i suoni acuti che ho udito quando  vogliono segnalare un imminente pericolo perché sono molto attenti a difendere il territorio in cui vivono.
Francesina Puntinata
Gridano soprattutto quando avvertono la presenza di  Poiane, Falchi e Volpi.
Il signor Conte è molto orgoglioso del suo luogo e delle sue bestie per questo motivo inizia a raccontarmi con piacere ciò che è stato il passato di quel luogo.
Come ha fatto ad avere così tanti galli? Chiedo.
Inizialmente ha acquistato delle Francesine perché le ritiene delle ottime covatrici, grazie a questa loro caratteristica possono essere utilizzate per diverse tipologie di uova.
Si possono così ottenere diverse razze di animali covati esclusivamente dalle assidue covatrici.
Riassumendo il Signore, acquistate le Francesine, acquistato il gallo Spagnolo, ha dato origine a un piccolo branco di pollame.In questo periodo i Galli stanno rinnovando le penne per questo motivo se ne possono trovare a terra, alcune penzolano dal loro corpo come il petalo di una rosa rimasto attaccato, dall'ultimo pezzo vivo, alla sua struttura di origine.
Questo processo terminerà a Novembre.
I galli da combattimento non lottano con il becco ma con le loro Zampe, il signor Conte paragona i loro speroni a degli aghi pronti al combattimento. Questi, ovviamente, sono animali da importazione; ottenuto un esemplare in due anni ha raggiunto un buon numero di nascite.
Gli chiedo del parco; "Come mai tutto si è ridotto in questo modo?" Nonostante l'età cerca di impegnarsi ad accogliere, con calore, chi ha la volontà di osservare le sue bestie e ascoltare i suoi racconti.