mercoledì 6 settembre 2017

Modena -Dimora dell'artista Pavarotti - 6 Settembre 2017

Durante la visita del 6 Settembre, in memoria della sua morte, la casa è rimasta aperta e di libero accesso ai visitatori. Durante la giornata è stato possibile assistere alle esibizioni canore degli allievi della  Fondazione Luciano Pavarotti


        

Casa in stile moderno con finiture antiche. Molto Chick!



 

Il sentiero per arrivare alla casa è un po nascosto e la dimora stessa non ha molti cartelli di indicazione ma possiede un parcheggio/prato nelle immediate vicinanze. L’ultimo piano è fantastico, il lucernario intrecciato alle tavole in legno rende chiaro il locale, il distacco moderno/antico del letto e il soppalco del terzo piano ampliano la stanza rendendola in armoniosa armonia con il piano sottostante, scena intravista da un grazioso balconcino.Diversamente non ci sono molti oggetti appartenenti a lui, ho visitato case maggiormente ricche di ricordi ma, nonostante ciò, alcuni particolari meritano di essere osservati.
 Il Pianoforte è uno strumento musicale a corde percosse mediante martelletti azionati da una tastiera. Questa è solitamente composta da 88 tasti, 52 di colore bianco e 36 di colore nero. I tasti bianchi rappresentano le note: do,re,mi,fa,sol,la,si,do. I tasti neri,invece,individuano le alterazioni (note bemolli o diesis).

La stanza principale contiene, al suo interno, un immenso pianoforte; proprio quello che vedete qui. 

Le pareti di questa stanza sono circondate da una serie di quadri e di dediche a lui riservate, la maggior parte del mobilio è in legno eccetto la cucina. Questa è estremamente moderna, interamente gialla e ha due lavandini immensi e due lavastoviglie.. e qui la domanda mi sorge spontanea: “ma in quanti partecipano, solitamente, a un ricevimento?”.
L’angolo cottura e la cappa non ve la descrivo, la dovete andare a vedere … in un film di fantascienza non è così maestosamente imponente.

A lato due bottiglie speciali in “Limited Edition”; Acqua Panna e S.Pellegrino, per

celebrare il grande tenore e l’Opera Italiana in genere. Un’iniziativa per comunicare, attraverso cinquanta milioni di bottiglie distribuite in 120 Paesi, l’Arte, la passione, il talento e lo stile Tipicamente Italiani. Questa iniziativa rientra all’interno di un progetto più ampio. L’azienda, infatti, prevede una collaborazione nel tempo con la Fondazione Luciano Pavarotti fondata dalla Moglie Nicoletta Mantovani. 
L’obbiettivo di questa sponsorship sarà quello di continuare a diffondere e mantenere vivo il messaggio di grande generosità intellettuale del tenore. Allo stesso tempo sarà un’occasione per aiutare a sostenere i giovani artisti che vogliono avvicinarsi al mondo dell’Opera. Ad essi verrà data la possibilità di esibirsi in occasioni di pregio in Italia e non. 



Il portasigari e il cellulare della Nokia firmato “Pavarotti” mi hanno affascinato. Devo ammettere che sono i due oggetti che hanno maggiormente attirato la mia attenzione per la loro particolarità. Il primo; il portasigari, è sconosciuto.. non pensavo potesse esistere un oggetto simile a una cantinetta di vino ma piccola come un portariviste.
Tutto chiuso e rifinito sotto un vetro protettivo per mantenere intatto il dolce ricordo. 




Il secondo: L’inimitabile e indistruttibile Nokia, modello preistorico ma con un design a cravatta!!! La firma in rosso in alto a destra rende il pezzo unico nel suo genere.. fantastico a dir poco!
Dalla cucina si scende nella cantina reale che di “Cantinetta” ha poco a che vedere…  Due anticamere separano una stanza ricca di bottiglie impolverate di ogni tipologia e dimensione.
Alcuni oggetti sono posizionati in modo artisticamente naturale. Graziosa e di effetto la porta che racchiude tutto il contesto.

 
A lato solo uno dei numerosi premi esposti nella casa di Luciano Pavarotti nel corso degli anni, infatti, ha ricevuto un numero
straordinario di onorificenze internazionali e un numero altrettanto ragguardevole di premi. Solo all’ultimo piano, però, si può ammirare interamente il suo stile; un moderno arredamento si mischia a travi in legno e dipinti a carboncino. 
Luciano aveva anche l’hobby della pittura, e questo passatempo, oltre a rilassarlo, era diventato anche una discreta fonte di guadagno. 

Le sue tele infatti venivano vendute con buone quotazioni. Notizia che non piacque a una presunta ideatrice di alcuni dei dipinti o, perlomeno, questo è ciò che risulta da questo articolo della Repubblica che indica la notizia:
Secondo il “Los angelesTimes” le opere di Pavarotti altro non sarebbero che copie di quadri dipinti da altri. Almeno questo è quanto afferma Mary Hicks, autrice del libro “Le mie avventure in Europa”, in cui sono riprodotti tre dipinti della stessa Hicks. L’ottantenne signora sostiene che Pavarotti avrebbe copiato questi tre dipinti trasformandoli in quadri intitolati “Venezia”, “Casa Fiorita” e “Parigi”, tutti e tre elogiati dai critici in alcune mostre. 
Fatto sta che questi inseriti non fanno parte dei dipinti dell’artista ma sono un omaggio di altri personaggi veramente molto abili con matita e pennelli.


Frontale all’appartamento si trova la casa gioco della figlia e, nel piano sottostante, un angolo informativo sulla sua passione per i cavalli e l’ippica. Sempre qui è allestita la stanza con i regali ricevuti da altri personaggi tra cui i dipinti sopra descritti e, tra questi, una parete zeppa di frasi e pensieri provenienti dai visitatori di tutto il mondo.
 
E come non fotografare la bilancia del pesante tenore qual’era ed è tutt’ora, d’altronde aveva gusti un poco saporiti come ho appreso durante questo mio tour tra i negozi storici di Modena.



 

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