Al terzo giorno dal mio arrivo eccomi giungere nella ormani famosa città di Gerusalemme, dalla stazione centrale prendiamo l'autobus che conduce alla città vecchia, quella circondata dalle mura e ricca di religioni variopinte.
Sono presenti in ogni luogo una marea di giovani militari in divisa con tanto di mitra appresso, sono riuscita a fotografarne uno prima di essere sgridata miseramente perché i militari è proibito immortalarli in photo. Ma come faccio? Ce ne sono talmente tanti che mi è stato impossibile, chiedo webbamente perdono se compariranno photo di militari durante il susseguirsi delle immagini.
Innanzitutto è molto interessante anche la zona nuova della City, mi è capitato di trascorrere qui anche il settimo giorno ... ma andiamo con ordine... lo racconterò dopo...
La torre e il castello di David si trovano nella parte più alta vicino al quartiere Cristiano e Armeno, progressivamente la vallata va in discesa, parallelamente opposto al castello troviamo la Moschea che, a causa del ramadam in corso, non era possibile visitare, vicino a questa il quartiere ebraico e Mussulmano.
Come vengono suddivisi i Quartieri? Con un sussegguirsi di mercati e bancarelle che ne contraddistinguono lo stile di ogni religione; Oggetti, decori, e vesti di differente stile.
E come tradizione ci sono le porte di Ingresso disposte nel perimetro delle mura, solo una è chiusa, quella più adiacente alla moschea ; La Porta d'Oro, così chiamata nella letteratura cristiana o She'ar Harahamim ("porta della Misericordia") è la più antica delle attuali porte delle mura della Città Vecchia di Gerusalemme. Si trova sul lato orientale dell'antica cinta muraria ed è una porta chiusa, poiché è la porta attraverso la quale, secondo la tradizione ebraica, il Messia entrerà in Gerusalemme.
Entriamo dalla Porta di Jaffa per raggiungere la torre di David, è ancora presto per l'apertura così attendiamo in siesta nel piccolo e unico bar aperto. Durante il mio soggiorno scopro che in israele il caffè costa circa €2.28 (9 shekel) uno sproposito, però i contenitori sono forniti di coperchio con beccuccio per evitare un'uscita accidentale del liquido (così comodo che ho acquistato il kit ricordo).
Giunge l'apertura prevista per le 9.00, entriamo finalmente a vedere tutta la famosa Cittadella, trattasi di un classico cortile interno recintato dalle mura e circondato da quattro torri. In uno dei cortili è presente la riproduzione di com'era la cittadella un tempo (o almeno questo è ciò che deduco dal foglietto guida in Spagnolo... Italiano ancora non convenzionato....).
La cittadella è un affascinante sito archeologico. Le rovine della fortezza testimoniano la
grande successione di eventi a Gerusalemme e rappresentano la storia di tutti i diversi
periodi di questa grande città. Dalle torri della fortezza è possibile vedere uno
spettacolare panorama a 360 gradi intorno, che copre sia la città vecchia
che la nuova città di Gerusalemme.Usciti dalla Cittadella iniziamo ad osservare qualche viale
per poi giungere al famoso "Santo sepolcro" trattasi dell'antica grotta su cui è stata distrutta
la collina per costruire la Basilica Costantina.
A Gerusalemme, il 18 ottobre 1009 l'edificio originale venne distrutto completamente dal "pazzo" Imam/Califfo fatimide al-Hakim bi-Amr Allah, che sradicò la chiesa fino alle fondamenta. L'edicola, i muri orientale e occidentale e il tetto della tomba scavata nella roccia vennero distrutti o danneggiati (le cronache dell'epoca sono discordanti), soltanto i muri nord e sud vennero protetti da ulteriori danni dalle macerie.La prima crociata venne raffigurata come un «pellegrinaggio armato», per cui nessun crociato poteva considerare completo il viaggio senza aver pregato come pellegrino sul Santo Sepolcro. Il capo dei crociati, Goffredo di Buglione, che divenne il primo monarca crociato di Gerusalemme, decise che non avrebbe usato il titolo di "re", e si dichiarò Advocatus Sancti Sepulchri, "Protettore (o Difensore) del Santo Sepolcro". Il cronista Guglielmo di Tiro, riporta la data della ricostruzione a metà del XII secolo, quando i crociati incominciarono a restaurare la chiesa in stile romanico e vi affiancarono un campanile.
All'ingresso la tavola in cui dicono che il Cristo è stato unto prima di essere sepolto, quì i
fedeli più assidui si inginocchiano per baciarla, accarezzarla, pregarla ecc...
E io mi chiedo; A secondo loro lasciano un reale reperto di così grande valore religioso
in balia di non si sa chi e cosa? photo con la borsina dei souvenir appoggiata sopra mentre
il proprietario accarezza la tavola, accendino e pacchetto di sigarette mentre l'altro la bacia
.. tutte photo viste sul web nella ricerca delle mie informazioni.
Più avanti il luogo originale della sepoltura denominato Edicola (?) luogo ricco di fila per
entrare in quello che è stato dichiarato luogo di sepoltura ma in cui sorgono pensieri e ipotesi
discordanti. Tutta la basilica è ricca di cunicoli e stanze adibite a chiese e cattedrali di tutte
le religioni e non solo quella Cristiana.
Usciamo per proseguire il cammino, ci addentriamo in quello che è il mercato cristiano
ricco di incenso e ogni cosa che può rientrare in una chiesa, comprese due campanoni
in dimensione originale dal prezzo di 300 euro!
Arriviamo al muro Occidentale (ebraico: הכותל המערבי, HaKotel HaMa'aravi) noto
immediatamente
uno strano contenitore, a cosa serve? A distruggere ogni cosa abbandonata, dimenticata e
non sicura per evitare possibili pericoli. Due guardie sono vigili e attente a ciò che accade
e il muro è di fronte al mio naso (cioè no... distante almeno 5 metri).
E' usanza disinfettare le mani utilizzando le brocche a disposizione nei pressi di una fontana
posta vicino al muro, è usanza inserire bigliettini nel muro come segno di richieste, preghiera
o necessità di aiuto. E' usanza distanziarsi dal muro senza girare a lui le spalle, camminando
come un gambero in retromarcia anche se si sta chiacchierando e la preghiera è giunta a
termine.
Santo Sepolcro |
Muro del pianto |
Due religioni a confronto....
Il muro è religiosamente diviso a metà; donne e uomini hanno spazi di dimensioni differenti, la parte degli scavi più vicina alla zona uomini solo loro ne hanno libero accesso, altri scavi sono comunque turisticamente accessibili su prenotazione. Abbandonando il muro ci addentriamo nei viali del quartiere Ebraico e, in un putpurì di razze e tradizioni, non si può non trovare un'antica strada Romana; "il Cardine" o "Cardo Romano". Attraversando il viale si possono notare gli scavi, gli antichi negozi, i nuovi riportati allo splendore e dei fantastici dipinti/murales originali nel loro genere. Questo vicinissimo al confine dei quartieri con i loro mercati ai quali ci riaddentriamo molto velocemente terminata la contemplazione del dipinto di giovani pargoli, quello del passato e quello del futuro che si scambiano (pare) una cipolla! Purtroppo un giorno è poco per vedere con calma tutto e tutti e quattro i quartieri, ora sulla cartina ho notato che avrei necessitato di almeno un'altro giorno per assaporare i viali e i variopinti decori dei quattro quartieri presenti in questo recinto di mura. Il secondo giorno mi sono soffermata sulla zona nuova della City, la visita ai luoghi è stata più tranquilla ed ho avuto modo di riempire d'attenzione e cura i miei criteri di valutazione giudizio. Arriviamo con il treno nella fermata più vicina, rispetto a tante City il servizio pubblico è comodo e chiaro, son riuscita a prendere il bus per il paese vicino senza eccessivi problemi, sicuramente sarebbe più comodo e chiaro un tabellone con le fermate e i numeri dei bus in modo da non dover rischiare di girarli tutti (ma questo un pò dappertutto servirebbe). Yad VaShem (Letteralmente; "Mano a Dio", in Ebraico: יד ושם) Fondato il 19 agosto 1953, è l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele, istituito per «documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime», nonché per ricordare e celebrare i non ebrei di diverse nazioni «che rischiarono le loro vite per aiutare gli ebrei durante la Shoah» e certificati fino al 1º gennaio 2018 in 26973 persone. L'ingresso è composto da un tunnel che unisce più stanze, ogni stanza racchiude argomenti differenti, la storia dovrebbe ormai essere impressa nelle nostre menti ma trovarsi di fronte ad una bambola fatta a mano da una giovanissima prigioniera nel campo di concentramento di "Terezin", gli effetti personali ritrovati e conservati dopo che i corpi dei proprietari sono stati miseramente bruciati, fa un certo effetto. Una stanza è dedicata ai soldati che hanno partecipato allo sterminio, un'altra a coloro che hanno cercato di salvare gli ebrei e le storie che hanno ideato per raggiungere l'obbiettivo, una ricostruzione del treno che veniva utilizzato per caricare gli Ebrei pronti ad essere trasportati nei vari campi e il carrettino per i defunti simile a quello utilizzato nel periodo della lebbra. Infine la stanza più agghiacciante; buia e nera, ricca di stelle luminose in ricordo delle vittime più innocenti; bambini e neonati; Sola, in metto al buio, illuminata dalle stelle artificiali con una voce registrata che pronuncia nome, cognome e stato di provenienza del piccolo certificato di turno. Poco distante il Rockefeller, un sito ricco di reperti archeologici un po mal distribuiti, all'interno la più vecchia biblioteca di Gerusalemme piccola rispetto alla quantità di libri che hanno, sarà previsto un trasloco a breve perché il locale e alcuni reperti devono restituirli alla Giordania, mi auguro avranno luogo più ampio per posizionare tutti i loro ricchi volumi. Il trasloco riguarderà anche un'antica dimora in arte Turca, avete mai visto l'arte Turca? decorata, ricca di ghirigori e completamente opposta rispetto a quella a cui i nostri occhi sono abituati. Nel trasloco sono compresi i classici cocci trovati nei vari scavi, un'antica vasca, lo scheletro di un feto e quello più adulto. Nono ho capito le porte dell'antico sepolcro, appartengono alla Giordania quindi rimangono in questo museo? Lo imparerò in una prossima occasione... Una stupenda vista panoramica del monte degli ulivi conclude questa piacevole mattinata e il pomeriggio mi soffermo nelle vetrine di Gerusalemme; un lungo viale denominato Yafo, che ospita i binari dell'unico treno che porta da un'estremo all'altro della città. Le vetrine sono buffe, tutte scritte in una lingua a me incomprensibile, questo elemento ha acceso ogni mia curiosità e mi sono "Buttata" in ogni oggetto di cui cercavo comprensione e significato. Una libreria con un bancale in cui appaiono i volumi di artisti israeliani, ho scoperto che esiste un puzzle con 42000 pezzi e un altro tondo che compone un pallone da calcio dal costo di circa €2.50, e poi loro; 3 pacchi enormi di biscotti al costo di 11 shekel (33 in totale) il prezzo più economico trovato considerando l'abbondante confezione. Che pesante però portarle tutto fino alla stazione dei Bus senza la mia borsa in cotone "da spalla"!
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