sabato 1 febbraio 2020

Le fiere e gli arancini si possono abbinare a una ceretta e alla coppetta mestruale?

Giungo all'ormai famoso mercato della storica fiera di San Geminiano di Modena e subito noto i cappellini visti in ogni scuola nelle teste delle mostriciattoline.
Non ho resistito, l'istinto ha preso il sopravvento e la mia mano ha lestamente schiacciato la manina del cappello rosso facendo alzare, grazie alla presenza di una pompetta d'aria, l'orecchio della rispettiva posizione.
Veramente carino come copricapo infantile!
Il resto della fiera è formato da 500 bancarelle prevalentemente ricche di cibo e dimostrazioni pratiche sull'utilizzo di un determinato prodotto. Come ho già scritto in passato in cui mi son trovata a un mercato Toscano, i prodotti sono ovviamente tutti più cari rispetto ai medesimi presenti nel centro commerciale in cui lavoro.
Per queste ragioni non ho acquistato nemmeno una specie di spremi agrumi che mi ha chiesto mio Zio ma mi son fermata a vedere la dimostrazione e pare alquanto ingeniosa come idea... dovrò cercar bene altrove!

Il volume di persone presenti era alquanto fitto e i passaggi eran difficoltosi, mi son accorta che riesco ancora a driblare i passanti più lenti o incantati a far altro ma quando la quantità è eccessiva l'impresa è veramente ardua.
L'artigianato è ciò che prediligo, i banchi di coloro che fabbricano e vendono le cose create dalle loro mani mi affascinano sempre e rimango incantata quando vedo oggetti come l'attaccapanni con i tappi della coca cola come manopole o le classiche targhette da muro che racchiudono una frase che ti rimane nel ricordo e nel pensiero.
Così mi son tolta dalla folla ormai già satura, tanto le bancarelle son pressoché le medesime in ogni fiera e non necessito di nulla in particolare da dover cercare in modo assiduo... se non lo spremi agrumi...
All'appuntamento con l'estetista manca più di un'ora, che fare oltre osservar bancarelle? Intanto trovo la via del salone e poi mi reco in un bar per controllare la coppetta mestruale. Un epilazione al linguine con mestruo in corso non l'avevo mai provata e il terrore di macchiar qualcosa si fa sempre più vivo in me.
Oltretutto al lavoro son riuscita a vuotarla e sciacquarla ma nella magica ristrutturazione antisismica e futuristica non erano previste le fogne e i bagni dei dipendenti? Son più puliti quelli della galleria ma privi di doccetta. Doccetta non funzionante in quello dipendenti e anche il mio comodo bidè in cui mi lavavo a fine turno è ormai distrutto. Secondo me è illegale una cosa del genere...
La coppetta è però rimasta salda e nulla è uscito, anche a questo esperimento ha avuto la meglio e ora so che posso star tranquilla per future occasioni se mai si verificheranno.
E per cena? Già che son lì come non andare a mangiare un arancino? Dopotutto il tema fiere mi ricorda il giorno in cui son stata dal mattino alla sera in una piazza a prender un freddo assurdo per non guadagnare nulla. Come faranno poi questi commercianti a farlo di mestiere? Freddo, pioggia o neve loro devono comunque guadagnare. Sabato, domenica o festivi loro guadagnano in modo maggiore. Non sarebbe meglio metterli dentro a un centro commerciale al caldo e riparati? Ho già fatto questa proposta in passato ma non è stata considerata come tante altre...
Ricordo che in quel giorno dovevo fare lo zucchero filato, la macchina andava, i bastoncini erano pronti ma non mi hanno idato la corrente. Non c'è? Mi puzza di balla considerando il fatto che il locale che mi diceva fornire la corrente ha continuato il suo lavoro indisturbato!  Comunque le chiacchiere con la collega sicula che ha fatto gli arancini son state piacevoli e il sapore di quelli era identico a quello ingurgitato ieri da 300 grammi... una bomba calorica veramente eccellente!

Nessun commento: