Mi sono imbattuta più volte in questa pagina nel momento in cui le mie ricerche cercavano informazioni su un'altra associazione italiana; "Africa Miele" che commercia in abiti usati e gingilli per accapparar offerte per l'Africa.Che poi mi sbaglio... Africa del cuore è il nome... miele però lo ricordo.. ma, forse, mi confondo!
Semplice coincidenza oppure le associazioni, avendo agevolazioni vantaggiose e braccia gratuite a disposizione, si stanno espandendo con a monte chissà chi a gestirle tutte?
Se non ricordo male quella da me conosciuta copriva la zona del Congo .. ma non son certa di ciò che scrivo. Fatto sta che la ragazza è stata lasciata da sola, alla sua prima esperienza di volontariato in un luogo a lei sconosciuto da un'associazione che opera in quel luogo da almeno cinque anni di cui Lilian Sora ne è la fondatrice. In questo servizio dice di sapere chi è stato a combinar il danno, nell'articolo il testo;i genitori di Silvia Romano hanno chiesto agli inquirenti di approfondire le eventuali responsabilità della Ong Africa Milele, accusata di aver “lasciato da sola” la ragazza dopo averla “mandata allo sbaraglio” in Kenya. “Lo so, ci hanno buttato addosso tanto fango ma la protagonista ora è Silvia e risponderà lei, sono sicura”, è la replica di Sora.
Ne risponderà lei? Cosa significa questa affermazione data dalla Sora?
E dopo Questa premessa torniamo alle informazioni che, come al solito, quelle Italiane sono boicottate da chi le vuole trasformare come meglio gli è comodo per esaltarne polemica e innescare meccanismi di malcontento dovuti a soldini che farebbero comodo ai commercianti.
Chi ha gusto a cercare di sollevare una probabile rivolta?
Innanzitutto, cari i miei giornalisti, si scrive A’isha è un nome arabo, significa «viva»: lo ha scelto Silvia Romano. Si chiamava così la compagna più intima e amata di Maometto, dopo la morte della prima moglie Khadija, ed è per questo un nome popolarissimo tra i musulmani di tutto il mondo. E, non da meno, la storia dell'orologio pare sia già smentita come bufala ma, se io dovessi essere rapita e il mio presunto rapitore mi cede un rolex perché il mio orologio non va più ma voglio sapere l'ora cosa faccio? Lo rifiuto? Ovvio che no!!
Secondo l’FBI l’8% circa dei casi di sequestro di persona è caratterizzato dal fenomeno della sindrome di Stoccolma, leggo che non è ancora certa questa cosa su di lei, ovviamente dovrà psicanalizzarsi su quanto le è accaduto, però ci sta tutto... Una ragazza 23enne, in un luogo sconosciuto, quasi magico perché impietosito dalla presenza di bambini innocenti in difficoltà ma gentili e umili. Viene rapita e la trattano bene, nessuna violenza, scrive lei, uno di questi sa l'Inglese e le insegna l'Arabo. Sicuramente può essersi convertita anche sotto consiglio di qualcuno con cui è entrata in confidenza... è così che sboccian le rose nella mente delle giovani fanciulle!!!
Il fatto che non abbia voluto cambiare gli abiti che aveva può significare molte cose, una consuetudine acquisita in questi mesi, non necessariamente motivazioni di altro tipo”. Così l’ambasciatore italiano in Somalia, Alberto Vecchi, ha risposto all’Adnkronos alla domanda se gli risulti che Silvia Romano si sia convertita all’Islam e che per questo abbia voluto continuare a indossare gli abiti tradizionali somali che aveva al momento della liberazione.
L'abito, una delle prime cose contestate non appena giunta in Italia, secondo voi una che abita per quasi due anni in un luogo non Italiano può tornare con i suoi consueti abiti? Il problema non sarebbe dunque quella di essersi convertita all’Islam, visto che la nostra Costituzione lo permette. Dal giornalista le viene imputato, al contrario, di essersi convertita ad Al-Shabaab.
Il sequestro di persona è uno dei modi in cui i jihadisti africani cercano di autofinanziarsi. Alcuni, come gli al Shabaab, praticano il bracconaggio e giusto questo Gennaio è iniziato un attacco vicino al luogo in cui lei è stata rapita.
Questo articolo è un po complesso pare che i Al-Shabaab siano gli avversari di Isis ma sono coloro che hanno commesso tutti gli attentati su fine terroristica come l'attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi del 2013.
Secondo Africa-express un ostaggio è prezioso e se succede qualcosa non ha più alcun valore. I rapitori, quindi, hanno tutto l’interesse a tenerlo in vita e in uno degli articoli letti è scritto che ha dovuto fare tre video sotto loro richiesta.
“Vi aiutiamo a trovare Silvia Romano se in Libia ribaltate le alleanze”. In altre parole avrebbero voluto che l’Italia si schierasse a fianco del generale Haftar sostenuto dalla Francia, della Russia e dall’Egitto, oltre che dagli Emirati, sarà questo il vero riscatto? Oppure veramente si son versati così tanti soldini per una vita? Non che sia meno importante la sua rispetto a quella di altri, di vita intendo ma, considerando che in Africa ci sono varie associazioni, non vorrei che questi Al-Shabaab prendono di abitudine tale rituale con il giovane volontario di turno (e io son sempre più convinta che non devono essere volontari).
Intanto Lei deve far la Quarantena e, al momento, la madre desidera dimenticare l'accaduto... Dimenticare? L'associazione deve risponderne per irresponsabilità.
Chakama è un villaggio sonnacchioso, poche case intorno alla pista di terra rossa che spacca a metà l’abitato. Dal giorno del rapimento di Silvia tutto si è fermato. Nessuno ha proseguito l’attività di aiuto alla popolazione che tenacemente portava avanti la volontaria. Tutto fermo. Ma ieri, proprio Freddie ha chiamato il capo villaggio Albert Charo per dargli la notizia della liberazione. E anche in quel villaggio è scoppiata la gioia. “Siamo felici”, dice Charo. “Ora vado a dare la notizia a tutti quanti. Qui tutti vorrebbero abbracciarla, speriamo torni presto tra noi”. Anche a Chakama l’angoscia è svanita di colpo, è bastata una telefonata per ridare vigore alla “vita”. E anche per me, che ho seguito questa triste vicenda giorno per giorno per l’Agenzia Italia, l’angoscia è sparita in un attimo, quasi non ci fosse mai stata.
Se non ricordo male quella da me conosciuta copriva la zona del Congo .. ma non son certa di ciò che scrivo. Fatto sta che la ragazza è stata lasciata da sola, alla sua prima esperienza di volontariato in un luogo a lei sconosciuto da un'associazione che opera in quel luogo da almeno cinque anni di cui Lilian Sora ne è la fondatrice. In questo servizio dice di sapere chi è stato a combinar il danno, nell'articolo il testo;i genitori di Silvia Romano hanno chiesto agli inquirenti di approfondire le eventuali responsabilità della Ong Africa Milele, accusata di aver “lasciato da sola” la ragazza dopo averla “mandata allo sbaraglio” in Kenya. “Lo so, ci hanno buttato addosso tanto fango ma la protagonista ora è Silvia e risponderà lei, sono sicura”, è la replica di Sora.
Ne risponderà lei? Cosa significa questa affermazione data dalla Sora?
E dopo Questa premessa torniamo alle informazioni che, come al solito, quelle Italiane sono boicottate da chi le vuole trasformare come meglio gli è comodo per esaltarne polemica e innescare meccanismi di malcontento dovuti a soldini che farebbero comodo ai commercianti.
Chi ha gusto a cercare di sollevare una probabile rivolta?
Innanzitutto, cari i miei giornalisti, si scrive A’isha è un nome arabo, significa «viva»: lo ha scelto Silvia Romano. Si chiamava così la compagna più intima e amata di Maometto, dopo la morte della prima moglie Khadija, ed è per questo un nome popolarissimo tra i musulmani di tutto il mondo. E, non da meno, la storia dell'orologio pare sia già smentita come bufala ma, se io dovessi essere rapita e il mio presunto rapitore mi cede un rolex perché il mio orologio non va più ma voglio sapere l'ora cosa faccio? Lo rifiuto? Ovvio che no!!
Secondo l’FBI l’8% circa dei casi di sequestro di persona è caratterizzato dal fenomeno della sindrome di Stoccolma, leggo che non è ancora certa questa cosa su di lei, ovviamente dovrà psicanalizzarsi su quanto le è accaduto, però ci sta tutto... Una ragazza 23enne, in un luogo sconosciuto, quasi magico perché impietosito dalla presenza di bambini innocenti in difficoltà ma gentili e umili. Viene rapita e la trattano bene, nessuna violenza, scrive lei, uno di questi sa l'Inglese e le insegna l'Arabo. Sicuramente può essersi convertita anche sotto consiglio di qualcuno con cui è entrata in confidenza... è così che sboccian le rose nella mente delle giovani fanciulle!!!
Il fatto che non abbia voluto cambiare gli abiti che aveva può significare molte cose, una consuetudine acquisita in questi mesi, non necessariamente motivazioni di altro tipo”. Così l’ambasciatore italiano in Somalia, Alberto Vecchi, ha risposto all’Adnkronos alla domanda se gli risulti che Silvia Romano si sia convertita all’Islam e che per questo abbia voluto continuare a indossare gli abiti tradizionali somali che aveva al momento della liberazione.
L'abito, una delle prime cose contestate non appena giunta in Italia, secondo voi una che abita per quasi due anni in un luogo non Italiano può tornare con i suoi consueti abiti? Il problema non sarebbe dunque quella di essersi convertita all’Islam, visto che la nostra Costituzione lo permette. Dal giornalista le viene imputato, al contrario, di essersi convertita ad Al-Shabaab.
Il sequestro di persona è uno dei modi in cui i jihadisti africani cercano di autofinanziarsi. Alcuni, come gli al Shabaab, praticano il bracconaggio e giusto questo Gennaio è iniziato un attacco vicino al luogo in cui lei è stata rapita.
Questo articolo è un po complesso pare che i Al-Shabaab siano gli avversari di Isis ma sono coloro che hanno commesso tutti gli attentati su fine terroristica come l'attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi del 2013.
Secondo Africa-express un ostaggio è prezioso e se succede qualcosa non ha più alcun valore. I rapitori, quindi, hanno tutto l’interesse a tenerlo in vita e in uno degli articoli letti è scritto che ha dovuto fare tre video sotto loro richiesta.
“Vi aiutiamo a trovare Silvia Romano se in Libia ribaltate le alleanze”. In altre parole avrebbero voluto che l’Italia si schierasse a fianco del generale Haftar sostenuto dalla Francia, della Russia e dall’Egitto, oltre che dagli Emirati, sarà questo il vero riscatto? Oppure veramente si son versati così tanti soldini per una vita? Non che sia meno importante la sua rispetto a quella di altri, di vita intendo ma, considerando che in Africa ci sono varie associazioni, non vorrei che questi Al-Shabaab prendono di abitudine tale rituale con il giovane volontario di turno (e io son sempre più convinta che non devono essere volontari).
Intanto Lei deve far la Quarantena e, al momento, la madre desidera dimenticare l'accaduto... Dimenticare? L'associazione deve risponderne per irresponsabilità.
Chakama è un villaggio sonnacchioso, poche case intorno alla pista di terra rossa che spacca a metà l’abitato. Dal giorno del rapimento di Silvia tutto si è fermato. Nessuno ha proseguito l’attività di aiuto alla popolazione che tenacemente portava avanti la volontaria. Tutto fermo. Ma ieri, proprio Freddie ha chiamato il capo villaggio Albert Charo per dargli la notizia della liberazione. E anche in quel villaggio è scoppiata la gioia. “Siamo felici”, dice Charo. “Ora vado a dare la notizia a tutti quanti. Qui tutti vorrebbero abbracciarla, speriamo torni presto tra noi”. Anche a Chakama l’angoscia è svanita di colpo, è bastata una telefonata per ridare vigore alla “vita”. E anche per me, che ho seguito questa triste vicenda giorno per giorno per l’Agenzia Italia, l’angoscia è sparita in un attimo, quasi non ci fosse mai stata.
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