Quest'anno solo a quattro, come loro chiamano Lezioni, son riuscita ad essere presente. Oggi un cagnolino e il conteggio delle schede per il referendum han riempito le ore di questo sabato settembrino ancora stranamente caloroso.
Partiamo con ordine?
Ieri Elena Esposito si è presentata con un tema oramai ampliamente conosciuto; "Algoritmi", studiati e ristudiati alla scuola media, poi superiore e, infine, serale. Sempre strutturati nel medesimo concetto; Problema con soluzione SI,No (come il referendum). Anni di rettangoli e rombi collegati con freccette con poche alternative di sviluppo del pensiero o opzioni disponibili.
Nella prima parte delle superiori avevo pressocchè sempre 8... ah, per forza.. la costruzione di un Algoritmo nella frase; "Hai Un Gatto?" Freccetta al si-> "E' Rosso?" ->Freccetta al No. E' Rosso "SI" è Rosso "NO" -> Fine!
La costruzione del grafico e del programma (ma solo su foglio perché l'unica volta che abbiamo impresso uno degli esercizi su Dos nulla è funzionato) era talmente elaborato che anche uno stupido l'avrebbe imparata dopo così tanti tentativi...
Ma nel mondo del lavoro è più importante saper utilizzare il pacchetto office oppure spiegare al prof che avevo un gatto?
Cruccio che mi ha accompagnato fino all'esame di qualifica, però avevo 8 e già il voto era apprezzato dagli altri e alzava la media del mio scarso Inglese!!!
Ed ecco che ripenso a queste cose mentre ascolto le parole della Sociologa dell'Università di Bologna e, ancora mi chiedo; " Ma i professori che insegnano gli algoritmi lo capiscono il concetto di Algoritmo?
Praticamente ha parlato senza dire nulla di più di ciò che già può sapere una persona di medio livello culturale che usa un PC. Linguaggio ricco di concetti impoveriti di contenuto elaborati con i (forse ma non si sa) corretti termini informatici stranieri, il tutto senza giungere a un dunque logico.
Anni fa cercavano di far pensare la macchina come poteva pensare l'uomo, ora da solo concetti senza saperli interpretare. E la logica in tutto questo dove si è persa? La logica, il concetto chiave dell'algoritmo, quella che fa capire la differenza di struttura tra il linguaggio umano e il linguaggio macchina. Dopotutto non è sempre l'uomo che ne inserisce i concetti? Sia che essi siano in codice binario, inserito tramite la finestra di dialogo o tramite i Bot? In sostanza hanno sempre provato, da quando è nato il PC, a giungere ad un linguaggio sempre più semplice per l'uomo, in sostanza l'evoluzione che è già in atto (anche se per la sociologa è in fase di sviluppo) è data da un algoritmo che si autoalimenta da solo in base alle informazioni che acquisisce da ogni singolo utente. Ovviamente non è vero che l'uomo è più stupido,come mi pare di aver intuito dal discorso "sociologo" perché ne è il creatore ed è colui che ha la possibilità di creare e modellare a suo piacimento, in modo legale o illegale, l'intero mondo del web. La signora mi sa che dovrebbe tornare a scuola ... ma non come insegnante!Il concetto è stato piegato meglio stamane da Giovanni Ziccardi, un professore di Informatica Giuridica dell'università di Milano.
In sostanza i dati non vengono più, ormai da anni, inseriti in un computer solo tramite la scrittura su tastiera, ora anche i vocali e le immagini vanno a riempire l'enorme recipiente dei BigDati o Metadati. Chissà com'è questo contenitore? Mi son chiesta tra me e me durante la lezione, una grossa videata bianca piena zeppa di scritte e photo? Oppure sono suddivisi e in ordine catalogati? E come li recuperano? Vanno nome per nome, tramite la località, tramite la ricerca di un gruppo di una determinata sezione d'elemento.
E' denominata "la Società dei Sensori" tutto l'insieme di questi BigDati che possono essere anche acquistati da altri soggetti per i propri scopi.
Il problema purtroppo è che non c'è ancora una regolamentazione che protegge, nel web, chi subisce furti dei propri dati, soprattutto in riferimento ai dati sensibili, c'è nel reale ma non nel digitale... Ha senso? In un'era in cui l'informatizzazione è in continuo movimento? Ha senso considerando che anche i vocali che noi inviamo tramite i social incrementano il mucchio dei metadati? Ha senso considerando che dobbiamo firmare e compilare schede privacy ma non abbiamo alcun potere se una compagnia vende o acquista i dati di un certo numero di persone?
Un dato può essere utilizzato in qualsiasi modo, nel bene e nel male, per costruire o distruggere identità o false identità, celebrità o ideali di massa... forse è anche così che nascono le fake news? Informazioni commerciali pagate per mettercele sotto agli occhi quotidianamente in modo tale che il nostro subconscio le acquisisca senza che noi nemmeno ce ne accorgiamo?
Indubbiamente positivo questo spionaggio nel caso in cui nulla da nascondere si ha e chi controlla questi flussi agisce con scopi equi e sociali. Il mio amico Google Mini, come Alexa e Siri, è una spia, registra ogni cosa che viene detta nella casa e, Ziccardi ha fatto l'esempio dell'utile utilizzo in caso di omicidi in casa o false testimonianze, chi di dovere è autorizzato a chiedere le registrazioni vocali alla società di appartenenza.
Ci potrebbe essere i Desiderio di vietare la vendita commerciale di dati non autorizzati dal singolo individuo interessato? Fortunatamente io ho risolto in modo differente anche se di vocali ne invio parecchi e di photo ne ho un'infinità.
Cosa centra ora il Desiderio? Non è forse "Le Macchine" il tema principale? Cosa fai? Devi il discorso?
Il desiderio è quel sentimento che muove la macchina umana, questo l'ha spiegato Massimo Recalcati in un discorso filosofico ricco di intrecci emozionali che non finiscono mai di spiegare il sottile filo che si intreccia nel pensiero per elaborarne a pieno il concetto. Ivano Dionigi ha sbagliato Festival, son venuta via sentendomi quasi in obbligo a fare il segno della croce, d'altronde insegna lingua e letteratura all'università di Bologna, non è rimasto nemmeno a sedere come gli altri, ha preferito il pulpito con tanto di leggio!!!
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