Se non avessi letto il libro di Domenico Starnone il trailer non mi avrebbe convinto ad andare a sedermi al cinema per vederlo sul grande schermo.
La breve sequenza introduttiva non lascia spazio sufficiente per accennare gli intrecci emotivi dei personaggi, come lacci i legami si intrecciano divenendo più stretti e soffocanti a causa di gelosie e convinzioni che non accettano psicologicamente il cambio di vita. Ma anche da una non chiara espressione emotiva che induce ad essere lasciato due volte per poi tornare sui suoi passi per chissà quale motivazione psicologica, un carattere divenuto remissivo dopo aver provato ciò che in vita tutti dovremmo provare; L'amore e l'affetto.
Legami che si allentano nel momento in cui lui si allontana completamente ex moglie e figli, emozioni che riaffiorano facendo riaccendere l'animo di emozioni assopite ma non spente. Il gatto c'è anche nel film, le scene sono mischiate come nel libro ma in modo diverso, sempre se non ricordo male, ma il concetto psicologico viene pienamente espresso in modo scenico ed efficace.
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