Mi comunica stizzita un'ausiliaria scolastica tutta intenta a radunar pargoli per lanciarli dentro al mezzo che la libererà dalla faticosa giornata.
Da quanto tempo non mi capitava di imprimermi in volto quell'espressione un po da ebete che esprime il chiaro concetto: "Ma lo vedi che sto lavorando oppure ti manca una diottria?" ... Un po mi mancano questi episodi e, nel farlo, mi si è un po acceso il cuore!!!
Senza emettere alcun mughito la osservo con occhi languidi per poi osservare le piccole mani tese pronte ad acchiappare il loro dono.
La torno ad osservare "Vuoi forse privarli dell'omaggio giocoso proprio nella giornata dell'amore?" Le esprimono i miei occhi.
Si dirige verso il bus con alcuni mostriciattoli già troppo avanti rispetto alla mia posizione, anche loro intenti ad osservar il mancato dono senza più emettere alcun verso e lasciandomi distribuir ciò che dovevo.
Invece chissà che gioia avranno avuto i futuri proprietari di un cucciolo; consegno l'album alla loro madre, le chiedo come si chiama il dolce batuffolo bianco e beige che ha in braccio e lei mi comunica; "Non lo so, lo decideranno i miei figli appena lo conoscono, è una sorpresa"!
Cucciolo reale più album dei cucciolotti in omaggio per questi due sconosciuti mostriciattoli, direi che la festa dell'Amore per loro sia fiorente!
Nell'antica Roma era una festività già in uso, una classica celebrazione pagana trasformata dalla chiesa, in questo caso nel 496 da papa Gelasio I Che va a eliminare quei riti di Natura primordiale e legate alla sfera più antica e primitiva della sessualità umana. Nell'antica Roma l'usanza era legata al concetto di Fertilità e le feste erano legate al ciclo di morte e rinascita della Natura, allo stravolgimento delle regole e alla distruzione dell'ordine per permettere al mondo e alla società di purificarsi e rinascere.
Da poco tempo anche la Cina festeggia questa Occidentale Festività ma, in realtà durante il corso dell'anno, ha cinque ricorrenze dedicate all'Amore Tradizionalmente, però, il San Valentino cinese è la Festa di Qixi, le cui origini sono narrate da una delle più famose leggende cinesi, che ha per protagonisti Zhinü e Niulang, la settima figlia dell’Imperatore del cielo, tessitrice di nubi e arcobaleni, e un bovaro. I due si incontrano un giorno mentre le sette figlie dell’Imperatore del Cielo stanno facendo il bagno in un ruscello. Colpito dalla bellezza quella della più giovane, Zhinü appunto, Niulang decide di seguire il suggerimento del suo bue e le ruba i vestiti per farla restare sulla Terra. Zhinü, una volta uscita dall’acqua, non potendo rivestirsi, è costretta a restare sulla terra, mentre le sue sorelle fanno ritorno in cielo. Presa dallo sconforto, scoppia in lacrime e Niulang arriva in suo soccorso restituendole i vestiti. I due finiscono così per innamorarsi, si sposano e hanno due figli. Ma la loro felicità non è eterna, il tempo in cielo e in terra scorre diversamente. Se per la coppia trascorrono gli anni, in cielo passano solo pochi giorni quando la Regina Madre si accorge della scomparsa della sua figlia minore e invia subito dei soldati celesti per riportarla a casa. Il bue, ormai in fin di vita, suggerisce a Niulang di usare la sua pelle per volare in cielo e raggiungere la sua sposa. Il bovaro segue ancora una volta il suo consiglio, ma la Regina Madre lo blocca, si toglie una forcina dorata dai capelli e la lancia provocando la formazione di un largo fiume nel cielo, la Via Lattea, che separa i due innamorati per sempre. Zhinü e Niulang sono in preda alla disperazione e così la Regina Madre concede loro la possibilità di incontrarsi una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese lunare. In quella notte uno stormo di gazze forma un ponte sul fiume celeste consentendo alla coppia di riunirsi.
Negli ultimi anni, soprattutto nelle metropoli, prevale l’aspetto commerciale della festa degli innamorati e molte usanze tradizionali sono meno praticate, ma ci sono zone della Cina, specie nelle aree rurali, dove continuano ad essere tramandate. In particolare, donne e ragazze omaggiano Zhinü e le sue doti di tessitrice, riunendosi a infilare aghi al chiaro di luna e a cucire, mentre i bambini raccolgono fiori di campo da appendere alle corna dei buoi in onore del bue di Niulang.
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